Perché si celebra

Data Protection Day, l’Ue: “Regole rigide anche per 5G, IA e IoT”

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In occasione della giornata europea sulla protezione dei dati, Věra Jourová, vicepresidente della Commissione Ue, e Didier Reynders, commissario alla giustizia, indicano l’approccio che l’Ue intende adottare sulla regolamentazione dei dati dei cittadini e delle imprese europee con il lancio del 5G e l’adozione dell’IA e IoT.

Perché si celebra il data protection day?

Oggi si celebra la 14esima giornata europea della protezione dei dati personali, proclamata nel 2007 e festeggiata ogni anno il 28 gennaio. Il Data Protection Day segna l’anniversario della Convenzione 108 del 28 gennaio 1981 del Consiglio d’Europa, che è stato il primo strumento internazionale obbligatorio sulla protezione delle persone contro l’uso abusivo del trattamento automatizzato dei dati di carattere personale, e che disciplina il flusso transfrontaliero dei dati.
Il Garante per la privacy italiano festeggerà la giornata europea a Roma il 30 gennaio con la cyberwar al centro del convegno (ecco il programma e come seguirlo in streaming).

13 anni dopo la proclamazione della giornata europea sulla data protection, l’Ue come intende proteggere i dati dei cittadini e delle imprese europee nell’era dei Big Data, con il lancio del 5G e l’adozione delle tecnologie di intelligenza artificiale (IA) e dell’Internet of Things (IoT)?

“Regole sui dati non un lusso, ma necessità”

“Sebbene 5G, IA e IoT offrano straordinarie opportunità, alcuni casi mostrano che sono necessarie regole solide per affrontare chiari rischi per gli individui e per le nostre democrazie. In Europa sappiamo che regole rigorose sulla protezione dei dati non sono un lusso, ma una necessità”, questo il punto fermo espresso, in occasione del Data Protection Day, da Věra Jourová, vicepresidente della Commissione Ue, e Didier Reynders, commissario alla giustizia.

In primavera valutazione ed implementazione del GDPR

Nell’Unione europea, sottolineano, siamo orgogliosamente diventati un punto di riferimento globale per norme rigorose sulla protezione dei dati, basate su diritti esecutivi e un’applicazione indipendente e solida. Si sa il fiore all’occhiello è il GDPR entrato in vigore il 25 maggio 2018 “20 mesi dopo l’entrata il vigore, il Regolamento Ue”, scrivono ancora Jourová e Reynders, “è una pietra miliare dell’approccio europeo alla base di diverse priorità politiche della nuova Commissione, che promuove un approccio umano centrico all’intelligenza artificiale e ad altre tecnologie digitali. Le norme europee sulla protezione dei dati costituiranno pertanto la base e l’ispirazione per il successo di iniziative chiave nel campo dell’intelligenza artificiale, della salute o della mobilità, per citarne solo alcune”. Sarà molto interessante conoscere in che modo in primavera il GDPR sarà rivisto ed implementato soprattutto alla luce delle tecnologie emergenti.

Jourová e Reynders: “Continueremo a sostenere con finanziamenti i Garanti privacy nazionali”

La priorità di Jourová e Reynders è “quella di promuovere un’applicazione armonizzata e coerente delle norme sulla protezione dei dati in tutta l’UE”. I rappresentanti della Commissione Ue sono consapevoli che per giungere a questo traguardo è fondamentale il ruolo dei garanti privacy nazionali, ai quali promettono sostegno economico: “Il lavoro delle autorità di protezione dei dati, che collaborano e coordinano le loro azioni nell’ambito del comitato europeo per la protezione dei dati, è essenziale. È importante che gli Stati membri forniscano loro le risorse umane, finanziarie e tecniche necessarie. Da parte della Commissione, continueremo anche a sostenerli con finanziamenti dell’UE”.

“In fase avanzata accordo con Corea del Sud”

Infine, Věra Jourová, vicepresidente della Commissione Ue, e Didier Reynders, commissario alla giustizia, hanno annunciato che “La Commissione è in una fase avanzata nel negoziare una decisione di adeguatezza con la Corea del Sud”. Si lavora sull’ottimo risultato conseguito un anno fa con il Giappone, che permette la libera circolazione dei dati personali tra le due economie sulla base di solide garanzie di protezione.

Sul versante dei big data, l’obiettivo dell’Ue è la sovranità digitale, come indicata da Thierry Breton, il commissario europeo al mercato interno e alla promozione del mercato unico digitale, che ha annunciato: “Nelle prossime settimane presenteremo una comunicazione che tratteggi regole e direttive chiare per permettere all’Europa di gestire e sfruttare i big data, norme che le aziende extra Ue dovranno rispettare per accedere al mercato dell’Unione europea”.

Per approfondire

Sicurezza 5G e Cyberwar al centro della giornata europea della privacy. A Roma il 30 gennaio