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Cosa guardare in Tv: The Good Fight

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E’ in arrivo su TIM Vision la quarta stagione di The Good Fight, che sta attualmente andando in onda in USA dal 9 aprile.

Se amate i legal drama, non sopportate Donald Trump e avete seguito con passione le vicende di Alicia Florrick nelle 7 splendide stagioni di THE GOOD WIFE, e non l’avete ancora vista, non potete perdere The Good Fight su Tim Vision.

Nata anche questa dalla genialità e dalla creatività di Robert e Michelle King, showrunners anche di questa serie prodotta da CBS, The Good Fight è lo spin off di The Good Wife.

Anche se, sinceramente, ritrovando molti dei bravi attori e personaggi  della serie madre, oltre a pezzi importanti di plot narrativo, si potrebbe sinceramente considerarlo più un sequel che uno spin off.

The Good Fight: trama

Certo, non c’è Alicia.. non c’è Will e non c’è Peter  Florrick, e il loro intrigante e avvincente triangolo, e poi non c’è Calinda, né Eli Gold. Ma…vi posso assicurare che la scrittura della nuova serie, come la precedente, è talmente ricca, i personaggi son così scolpiti, articolati, complessi, ironici e i casi ben costruiti e realistici che non ne sentirete la mancanza.

Ora la protagonista principale è l’elegante, potente, agguerrita e brava Diane Lockart (l’ottima Christine Baranski, mitica mamma di Leonard in The Big Bang Theory) che dopo una brillante carriera da avvocato nei  maggiori studi legali civilisti americani, decide finalmente di andare in pensione.

Lo comunica ufficialmente ai soci del suo attuale Studio di Chicago, firma un vantaggioso accordo di buonuscita, dà un congruo anticipo per comprare una bellissima casa in Provenza, ma improvvisamente…puff.. si ritrova sul lastrico a causa di una truffa finanziaria ordita proprio dal padre della sua figlioccia, Maia Rindell (Rose Leslie) appena assunta come associato nel suo Studio e importante new entry della serie.

Il mondo le crolla addosso. In un attimo non solo non ha più un soldo, ma non ha più nemmeno il ruolo nel suo studio (è stata già rimpiazzata), altri che prima la corteggiavano professionalmente perché molto potente,  le voltano le spalle.

Ma, arriva inaspettata da parte di Robert Bosman (Delroy Lindo) l’offerta di entrare come socio nello Studio Reddick, Boseman, & Kolstad.

I protagonisti

Una sfida che piace a Diane, anche perchè risulta essere l’unico Socio bianco in uno studio di afroamericani e  porta con se anche Maia, che, nel frattempo è stata anche lei licenziata a causa del disastro economico causato dal padre e che quindi è diventata scomoda. 

E qui inizia una nuova giovinezza per Diane, con una prospettiva completamente diversa: nuovi casi, nuovi colleghi. Un riavvicinamento con l’affascinante Kurt (Gary Cole), il marito.

Da Bosman ritroviamo Lucca (Cush Jumbo), entrata a far parte del cast nell’ultima stagione di The Good Wife .

E’ lei che dà l’ok all’ingresso di Diane nello Studio , ingresso non molto gradito da alcuni  Soci,  perché la ritiene “un bravo avvocato,  che fa con passione il suo mestiere, è un’idealista ed è furba… e …. sarebbe una risorsa”. Si guadagna così il ruolo di coprotagonista,  e.. diciamolo…ci fa sentire meno la mancanza di Calinda (The good wife).

Sveglia, furba, bella,  sempre pronta,  bravissima in tutte le cause che va a discutere.

La tenera Maia, lesbica e con una fidanzata Vice Procuratore, entrerà nello Studio timidamente e cercherà con l’aiuto di Lucca e l’amorevole supervisione di Diane, di farsi strada tra gli squali del mondo in cui ha scelto di lavorare. Un bel personaggio nella prima stagione che però non decolla nella seconda, ma che si riscatta nella terza.

La serie, così come molti dei casi di puntata, è anticonformista, mai banale, legata all’attualità in modo importante, scritta, diretta e recitata dal primo all’ultimo attore, in modo straordinario. Bellissima e curatissime la sigla e le musiche.

I dialoghi sono sempre interessanti, divertenti e i ritmi sono sempre serrati e non ti lasciano spazio alla distrazione.

Ridley Scott figura ancora tra i produttori esecutivi anche di questo sequel.

Lascia sinceramente stupito uno spettatore italiano, la democratica possibilità, tutta americana, di poter vedere in una fiction, una così feroce e irriverente critica politica, con precisi riferimenti a nomi e persone dell’establishment americano e di Trump in particolare.

Disponibile su Tim Vision

Le stagioni che trovate su Tim Vision al momento sono 3, la terza è un po’ troppo sopra le righe, sia per l’introduzione di un personaggio al limite del surreale, l’avvocato Ronald Blum (il bravo Michael Sheen), sia nell’approccio anti Trump in generale, un po’ farsesco. 

E’ in arrivo su TIM Vision la quarta stagione di The Good Fight, che sta attualmente andando in onda in USA dal 9 aprile.

E’ stata approvata anche la realizzazione di una quinta stagione.

Guardatela, non vi deluderà, ne sono certa.