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Cosa guardare in Tv: La Regina degli Scacchi

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Dopo un inizio di stagione deludente, è ’arrivata lei, la Regina Degli Scacchi (the Queen’s Gambit) l’ultima serie originale Netflix, a illuminare il cammino delle serie e miniserie tv.

E’ la serie del momento.

Dopo un inizio di stagione deludente, è ’arrivata lei, la REGINA DEGLI SCACCHI  (the Queen’s Gambit) l’ultima serie originale NETFLIX, a illuminare il cammino delle serie e miniserie tv. 

E fu subito amore.

LA REGINA DEGLI SCACCHI  è una miniserie in 7 puntate ideata e magistralmente diretta da SCOTT FRANK, tratta dal romanzo omonimo del 1983  di WALTER TAVIS con un’interprete straordinaria: ANYA TAYLOR JOY (Split).

America fine anni 50: Beth Harmon, 9 anni è un’orfana. Sua mamma è morta in un incidente d’auto da cui lei è uscita illesa, il  padre è  inesistente.

Finisce in un orfanatrofio, tutto sommato non male se non fosse per il fatto che a tutte le bambine, come vuole la tradizione e i costumi  del tempo,  insieme all’insegnamento delle buone maniere, del cucito, dello studio, forniscono  anche delle strane “vitamine”, quelle arancioni e quelle verdi. Purtroppo le verdi, imparerà Beth, servono a tenerle tranquille, ma col tempo,  senza rendersene conto, lei  ne diventerà schiava e segneranno la sua esistenza.

Beth è introversa , molto intelligente e curiosa e la curiosità le fa incontrare Mr Shaibel, il custode dell’orfanatrofio che, nel seminterrato e in solitudine, gioca a scacchi. Per la bambina, per la sua mente brillante, complessa, e assorbente, scocca la scintilla della passione per quel gioco. Una passione che  non l’abbandonerà mai più.

Pur senza possedere una scacchiera, aiutandosi con la mente, di notte gioca immaginando partite e mosse sul soffitto dello stanzone dell’orfanatrofio dove dorme.

Beth parla poco ma osserva molto, e soprattutto riflette, un mix vincente che la porterà molto lontano.

E in un appassionante crescendo, seguiamo le sue mosse e il suo percorso di gioco e di vita. Mr Shaibel, che ha intuito  le enormi potenzialità della bambina,  le apre le porte dei tornei di scacchi e, in fondo, anche quelle dell’orfanatrofio, tratteggiando così la sua nuova vita. E in un mondo  e in un gioco dominato dagli uomini, lei inizia, fra l’incredulità e lo scetticismo generale,  a vincere e ancora vincere e anche a stravincere. Perché è solo questo che vuole Beth: giocare a scacchi e vincere.

Quando le regalano una bambola, giustamente, la butta in un cestino.

Sarà  adottata da una coppia male assortita. Una donna fragile e inquieta, che suona magistralmente il piano ma che si rifugia nell’alcool e nei tranquillanti per dimenticare un figlio perduto e un marito  distratto,  che considera questa adozione una seccatura,  ma anche un modo per tenere occupata la moglie .

Il nuovo cammino di Beth è in continua ascesa; la povera orfanella diventa in breve tempo una bella, ricca ed elegante star degli scacchi .

Ma tutto ciò non avviene senza traumi e senza difficoltà.. ma raccontare oltre  sarebbe un torto enorme a questa miniserie che, pur non essendo un thriller, si segue e si consuma tutto d’un fiato come se lo fosse,  anche e soprattutto grazie alla mano del regista SCOTT FRANK abile nel dirigere e scrivere film di genere (Sguardo nel vuoto; La preda perfetta, Out of sight,).

Chi non l’ ha ancora vista si starà chiedendo come ci si può appassionare a un racconto che ruota intorno al gioco degli scacchi, gioco ormai quasi dimenticato e relegato al mondo dei videogiochi.

Ma dietro agli scacchi c’è molto, molto  di più: c’è una bellissima storia di riscatto sociale;  un complesso e ben analizzato percorso di dipendenza da alcool  e droghe; l’interessante profilo di una donna sola e vincente in un mondo di uomini tra la fine degli anni 50 e gli anni 60’; una donna anaffettiva che si abbandonerà alle emozioni e ai sentimenti solo dopo una lenta analisi  di introspezione;  l’incontro chiave con alcuni uomini che l’aiuteranno ad aprire il suo guscio di anaffettività; il tenero e originale sodalizio che nasce tra lei e la mamma adottiva e…molto, molto  altro.

La serie è scritta, diretta, interpretata, e anche montata in modo raramente perfetto . Un merito particolare va anche alle musiche, ai costumi,   agli   arredamenti d’epoca e a una fotografia che riesce a descrivere gli ambienti e le atmosfere quasi con le parole.

Memorabili le inquadrature in primissimo piano di Beth unica bambina e poi unica donna che gioca in grandi stanzoni pieni di  avversari  maschi.

Originale, magnetico e commovente il torneo  in Russia in piena Guerra Fredda.

Ben 4 dei 6 romanzi di WALTER TAVIS sono stati trasposti in film o serie tv ( Il colore dei soldi, Lo spaccone, L’uomo che cadde sulla terra, La Regina degli Scacchi) .  Uno scrittore sfortunato,  con un vissuto drammatico fatto di grandi cadute ma anche di grandi risalite e rivalse che ritroviamo descritte perfettamente ne LA REGINA DEGLI SCACCHI, e rispettate e valorizzate da regista e sceneggiatori.

ANYA TAYLOR JOY con il suo volto particolare, minuto ma dai grandi occhi magnetici e penetranti, un po’ da bambina un po’ da  Bambola assassina dà il perfetto registro al personaggio e alla serie.

Tra i tanti bravi interpreti, Thomas Brodie (Benny Watts) il piccolo Joien Reed di Game of Thrones, Bill Camp l’indimenticabile Mr. Shaibel,  Marielle Heller nel ruolo struggente di Mrs. Alma Wheatley, la mamma adottiva, ma anche Annabeth Kelly la piccola Beth  bambina, e molti altri.

Una serie per tutti, assolutamente da non perdere.

Per le donne, un bellissimo personaggio femminile fatto di tenacia, coraggio e  intelligenza che esce dagli schemi e vince, e ancora vince, e stravince.

Buona visione!