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Copyright, il Parlamento UE approva la riforma: il plauso dell’industria culturale italiana

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Confindustria Cultura Italia, Aie, Fieg, Enpa, Siae, tutti uniti nell’esprimere massima soddisfazione per l’approvazione finale della riforma del diritto d’autore avvenuta oggi con il voto favorevole del Parlamento Ue: “Fine del far-west digitale”.

Oggi il Parlamento europeo riunito in seduta plenaria ha approvato definitivamente la riforma del copyright, concludendo un lungo iter legislativo iniziato due anni fa e che ora si concluderà ufficialmente con un ultimo passaggio formale al Consiglio dei Ministri dell’Unione europea.

La direttiva sul diritto d’autore è così una realtà nell’Unione e di fatto un ennesimo tassello nel percorso verso il mercato unico digitale: “Con il voto di oggi – ha commentato il Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajaniil Parlamento europeo dà il via libera definitivo alla nuova direttiva per la protezione del diritto d’autore. Questo Parlamento ha dimostrato la sua determinazione a proteggere e valorizzare l’inestimabile patrimonio di cultura e creatività europeo. La nostra Unione potrà così beneficiare di regole moderne ed eque per la tutela dei diritti d’autore per il più grande mercato digitale al mondo”.

Le industrie culturali e creative sono uno dei settori più dinamici dell’’economia europea, da cui dipende il 9% del PIL e 12 milioni di posti di lavoro: “Senza norme adeguate per proteggere i contenuti europei e garantire un’adeguata remunerazione per il loro utilizzo online, molti di questi posti sarebbero stati a rischio, così come l’indotto”, ha precisato Tajani. 

Il Parlamento ha scelto di mettere fine all’attuale far-west digitale, stabilendo regole moderne e al passo con lo sviluppo delle tecnologie. Queste regole permetteranno di proteggere efficacemente i nostri autori, giornalisti, designer, e tutti gli artisti europei, dai musicisti ai commediografi, dagli scrittori agli stilisti”.

L’Italia ora dovrà recepire la direttiva e certamente sarà un percorso non privo di ostacoli, visto il voto contrario di Movimento 5 Stelle e Lega, che sono al Governo del Paese.

Diversa invece la reazione di numerose associazioni di categoria italiane, che hanno espresso tutta la loro soddisfazione per l’approvazione della riforma del diritto d’autore in Europa.

È un passaggio importante, che consente a questa legge di concludere il suo iter di approvazione verso una più efficace difesa del diritto d’autore nello spazio digitale contemporaneo”, ha affermato il Presidente della FIEG, Andrea Riffeser Monti.

È l’affermazione di un principio a tutela dei valori democratici europei di una stampa libera e indipendente e a garanzia della centralità del suo ruolo nella società contemporanea”.

Proteggere i prodotti editoriali significa rafforzare il valore delle imprese – ha aggiunto Riffeser – tutelare le genialità di ciascuno, potenziare la capacità di innovare, sperimentare nuove forme di comunicazione”.

Da Strasburgo, il Presidente dell’ENPA, Carlo Perrone, ha evidenziato come la riforma oggi approvata dal Parlamento europeo “preserverà l’indipendenza dei giornali per le generazioni future. Non riguarda, quindi, solo la modernizzazione del diritto d’autore ma la sua funzione fondamentale nelle nostre democrazie”.

Una bella pagina e una grande giornata per la cultura e l’Europa”, ha detto invece il Presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE), Ricardo Franco Levi.

“Una giornata storica, per la cultura e per l’Europa”, ha dichiarato il direttore di Confindustria Cultura Italia (CCI), Fabio Del Giudice

ll Parlamento europeo ha approvato definitivamente una riforma equilibrata delle regole per l’utilizzo dei contenuti culturali in rete mettendo fine alla legge della giungla che ha governato internet dalla sua nascita e riequilibrando i diritti tra chi crea cultura e chi la diffonde per fini economici”.

Contrariamente a quanto enunciato nei proclami di alcuni – ha proseguito Del Giudice – la nuova normativa garantisce la massima libertà di espressione on line, aggiungendo anzi tutela giuridica ad alcune forme di utilizzo delle opere dell’ingegno. Allo stesso tempo rende più efficace il contrasto alle utilizzazioni improprie di tali opere e consente a chi produce cultura di riappropriarsi di parte del valore economico del proprio lavoro fino ad oggi sottrattogli dalle grandi piattaforme”.

Anche la Siae, infine, ha espresso viva soddisfazione per l’esito del voto, tramite più di un tweet: