interrogazione al Mef

Cashback, Laura Cavandoli (Lega): “Introdurre subito misure contro i furbetti del super premio di 1.500 euro”

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Laura Cavandoli (Lega) a Key4biz: “Soglia minima di 3 euro e un intervallo di tempo per effettuare 1 solo pagamento, le mie proposte contro i furbetti del super cashback di 1.500 euro”.

“Trovare subito una soluzione contro i furbetti del Super Cashback”. La richiesta al ministero dell’Economia e delle Finanze è stata rivolta con un’interrogazione dalla deputata Laura Cavandoli (Lega), che ora attende le possibili soluzioni nella risposta scritta da parte del futuro sottosegretario al Mef.

Laura Cavandoli (Lega) a Key4biz: “Soglia minima di 3 euro e un intervallo di tempo per effettuare 1 solo pagamento, le mie proposte”

“Chiedo di introdurre un tetto minimo dei micropagamenti, per esempio di 3 euro e non più di 1 euro, che giustifichi il costo delle commissioni degli esercenti. Inoltro propongo anche di aggiungere il limite di un intervallo di tempo entro il quale è possibile effettuare un solo pagamento utile al cashback e quindi per partecipare al super premio”, dice a Key4biz Cavandoli, membro della Commissione Finanze.

Fatta la legge, trovato l’inganno. Come spuntano i furbetti del super cashback?

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Il cashback può premiare in due modi gli iscritti: 

  • Con un rimborso massimo di 150 euro ogni 6 mesi e dopo aver effettuato almeno 50 transazioni.
  • Con un super premio di 1.500 euro, il cosiddetto Super Cashback. A partire dal 1° gennaio 2021 i primi 100mila partecipanti che, nel singolo semestre di riferimento, abbiano totalizzato il maggior numero di transazioni ricevono un Super Cashback di 1.500 euro.

I furbetti del super cashback stanno puntando al super premio e per raggiungerlo stanno effettuando micro pagamenti, anche di pochi euro, nell’arco di pochi minuti per ottenere più operazioni possibili ed entrare a fine giugno 2021 nella classifica delle 100mila persone premiate.  Ecco la classifica provvisoria:

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Come pagano i furbetti del super cashback?

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C’è chi paga la spesa al supermercato, spesso alle casse veloci, pagando con bancomat o carta di credito prima una parte e poi la restante. Alle stazioni di rifornimento del carburante c’è chi effettua 4 pagamenti da 5 euro per un importo totale di 20 euro di benzina: così l’app IO conteggia 4 transazioni al posto di una e si sale la classifica per vincere 1.500 euro.

Il caso eclatante: al distributore di benzina 65 transazioni bancomat per 6 euro in 55 minuti

Uno dei casi più eclatanti si è verificato a Caraglio, in provincia di Cuneo, lungo la strada provinciale 422, al distributore di benzina Ip-Total Erg di Aldo Bergia in via Divisione Cuneense, dove un automobilista ha eseguito ben 65 transazioni bancomat da 8, 9 centesimi l’una, per 6.51 euro totali, così da avere più transazioni possibili da poter conteggiare. Ma il cittadino in questione non sa che la transazione valida parte almeno da 1 euro.

“In 55 minuti un’unica automobile ha fatto tutti questi micro-rifornimenti e tutto è pienamente a norma di legge”, racconta a Prima Cuneo il titolare dell’area di servizio, che, inizialmente, nel vedere due metri e mezzo di scontrini e transazioni effettuate nel corso della notte aveva pensato a un bel incasso.

Un altro disonesto: 20 euro di carburante con 4 pagamenti

Di seguito, la ricevuta, pubblicata da Prima Cremona, di altri pagamenti effettuati in un’altra area di servizio per fare in totale 20 euro di rifornimento, ma con 4 transazioni, al posto di una come farebbe un cittadino onesto iscritto al Cashback di Stato. Stato, che però, quando ha ideato l’iniziativa (Governo Conte 2) non ha pensato a soluzioni contro i furbetti.

“Non previsti correttivi per non contraddire la promessa di Conte, vale anche 1 caffè”

Secondo la deputata Laura Cavandoli “non sono stati previsti dei correttivi per non contraddire quanto annunciato dall’ex premier Conte, a settembre 2020. In quell’intervento ha promesso che sarebbe bastato anche pagare in modo digitale 1 solo caffè per partecipare al super cashback”.

“Non si possono regalare soldi ai disonesti”

Infine, per Cavandoli “il super cashback è un’iniziativa da interrompere, perché in questo momento di crisi economica e sociale non è eticamente corretto regalare soldi ai disonesti. E chiedo anche di fare un primo bilancio del cashback per vedere se realmente ha fatto emergere i pagamenti in ‘nero’, in caso contrario è da non confermare più”. 

La corsa al super premio di 1.500 euro non avviene in modo equo

Come dimostrato con alcuni casi, ad oggi non è equa la corsa al super premio di 1.500 euro. Daniele Franco, ministro dell’Economia e delle Finanze, insieme al Governo quali soluzioni adotteranno il prima possibile?