Il progetto

Cagliari smart city e il supercervellone sardo per la cybersicurezza urbana, il 5G e l’efficienza energetica

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Città di Cagliari, Regione Sardegna, Huawei, JIC e CSR4 assieme per un ampio progetto di trasformazione digitale urbana e per la smart region, con azioni per la sicurezza, la mobilità, l’innovazione sociale, l’ambiente, i dati e le nuove reti di comunicazione.

A novembre dell’anno scorso, a Roma, è stato firmato un accordo tra la Regione Autonoma della Sardegna, Huawei Italia e il centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna CRS4, per l’avvio di una serie di attività e progetti sul territorio con oggetto la salute, l’istruzione, i trasporti, la gestione dei rifiuti, la logistica, la sicurezza e l’industria 4.0.

L’iniziativa, di cui si è parlato ulteriormente in occasione dell’incontro Smart Cities and Digital Transformation Dialogue. Italy and China – How to Make Cities Better Connected and More Intelligent del 22 marzo a Roma, promosso da ChinaEU e Link University, e organizzato da Supercom, puntava a coinvolgere direttamente la Città di Cagliari in un percorso di trasformazione per la nascita della smart city, in cui integrare cittadini, associazioni, istituzioni locali, piccole e medie imprese.

In questo nuovo progetto, anche il Joint Innovation Center (JIC), sorto due anni prima, proseguendo e rafforzando le attività di ricerca e trasferimento tecnologico, è chiamato a diventare un centro di competenza internazionale nei progetti di smart & safe city, basati sull’impiego di nuove tecnologie ICT, come il 5G.

Il Centro ha proprio il compito di sviluppate nuove tecnologie per la connettività diffusa a scala metropolitana, funzionale allo sviluppo di modelli matematici volti a risolvere problematiche legate alle smart city, la sperimentazione di sensoristica diffusa per l’acquisizione di grandi moli di dati che saranno gestiti attraverso lo sviluppo di architetture per open datae big data, la sperimentazione di sistemi per la sicurezza nelle città (cybersecurity) e lo studio dei sistemi e-LTE di nuova generazione.

CRS4, Huawei e amministrazione locale, con il supporto del JIC, porteranno avanti un ambizioso progetto di trasformazione urbana in chiave smart, con l’obiettivo di creare un polo di ricerca specializzato in nuove tecnologie digitali e informatiche destinate ad ambiente urbano.

Un primo risultato è la realizzazione del super calcolatore Intelligence operation center o Ioc, messo a punto da JIC e CRS4, con la collaborazione strategica di Huawei, che ci ha messo sopra circa 20 milioni di euro.

Unico nel suo genere in Europa, sarà utilizzato a Cagliari come prototipo su scala regionale per la Sardegna Smart Region italiana, intelligente, sicura, interattiva, sempre più a misura dei cittadini del terzo millennio. Un modello che potrebbe facilmente essere replicato nel resto d’Italia e in Europa.

A cosa serve lo IOC? A tante cose, secondo quanto annunciato dalla Regione stessa: dalla gestione in tempo reale del traffico all’ottimizzazione dei trasporti, dai parcheggi che “curano” le esigenze dei disabili alla sicurezza nei luoghi affollati, dal raccoglitore di rifiuti intelligente, che quando è pieno con un segnale “chiama” il camion più vicino che provvede a svuotarlo fino allo stadio smart, alla smart energy, che significa grande risparmio per le famiglie, e al monitoraggio ambientale e climatico.

Le applicazioni, presentate all’interno del progetto Cagliari smart city, sono concentrate nel supercalcolatore che man mano incamera i dati, per poi riutilizzarli a servizio delle città. Sul progetto del capoluogo sardo, e su tutti quelli che seguiranno, spiega una nota della Regione, sarà fatto un punto della situazione ogni 5 anni per programmare i 5 successivi, con tutti gli interventi previsti. Le prime applicazioni, in particolare quelle su traffico e affollamento, sono già operative a Cagliari e passano attraverso 25 telecamere, 92 stazioni del traffico, 23 sensori di parcheggio.

Proprio Cagliari è la sesta città italiana (con Milano, Prato, L’Aquila, Bari e Matera) coinvolta nella sperimentazione del 5G, in cui il Mise ha concesso al gestore Fastweb l’utilizzo delle frequenze per trasferire i dati ad alta velocità, in 3 aree della città e una a Is Molas (Pula), per la sperimentazione legata al progetto del Joint Innovation Center sviluppato da CRS4, Huawei e Regione Sardegna.

La decisione del Ministero, di dicembre scorso, è arrivata a pochi giorni dalla presentazione dello IOC, il supercervellone che proprio dalla Sardegna darà il via alla rivoluzione smart per trasformare le città italiane ed europee in luoghi più intelligenti e sicuri.

Uno degli obiettivi della rete 5G è infine cambiare in meglio la vita dei cittadini e delle imprese, perché non si tratta di una semplice evoluzione del 4G e dunque non è destinata solo alla telefonia, bensì all’intero sistema economico, industriale, produttivo, abilitando l’industria 4.0, le stesse smart cities, la mobilità autonoma e connessa, la telemedicina e l’eHealth, la trasformazione digitale nel suo complesso con l’intelligenza artificiale, la realtà aumentata e virtuale, machine learning e robotica.