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Blockchain, Telegram dice addio al progetto TON

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Pavel Durov, CEO di Telegram, annuncia la fine dello sviluppo del progetto TON e i relativi token Gram dopo una lunga battaglia legale con la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti.

Telegram dice addio alla blockchain TON (Telegram Open Network).

Con un post sul Telegraph, Pavel Durov, CEO di Telegram, annuncia la fine dello sviluppo del progetto e i relativi token Gram dopo una lunga battaglia legale con la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti.

Negli ultimi 2 anni e mezzo alcuni dei nostri migliori ingegneri hanno lavorato su una piattaforma blockchain di prossima generazione chiamata TON. Piattaforma progettata per condividere i principi di decentralizzazione introdotti da Bitcoin ed Ethereum, ma per essere notevolmente superiori a loro in termini di velocità e scalabilità”, scrive Durov sul Telegraph.

Ma dopo tre anni di battaglie legali, una sentenza ha impedito a Telegram di vendere Gram agli investitori.

“Un tribunale americano ha decretato che i Gram non potevano essere distribuiti non soltanto negli Stati Uniti, ma a livello globale, continua Durov sul post. Perché? Perché a loro parere un cittadino americano avrebbe potuto trovare un modo per accedere alla piattaforma TON dopo il suo lancio. Pertanto, per evitare ciò, hanno vietato la distribuzione dei Gram in tutto il mondo. Anche se qualsiasi altro Paese del pianeta non aveva espresso alcun problema in merito a TON.”

Telegram, Gram e TON

Gram doveva essere la nuova criptovaluta di Telegram dell’ecosistema TON, la blockchain che doveva regolare la diffusione della criptovaluta e le transazioni nella piattaforma tra vari attori.

Una “blockchain di blockchain” secondo il suo fondatore, l’unica struttura che, grazie alle sue mastodontiche dimensioni, alla sua articolazione orizzontale e verticale assieme e all’implementazione di molte altre tecnologie proprietarie, poteva permettersi di mantenere la frequenza delle transazioni alla folle cifra di milioni di unità al secondo.

Governata da una rete decentralizzata di computer, TON era compatibile con la rete Ethereum per permettere agli utenti di trasferire i propri smart contract Ethereum su TON.

Ma tutto questo non si farà più.

Durov, conclude il suo post con toni amari: “Voglio concludere questo post augurando buona fortuna a tutti coloro che lottano per la decentralizzazione, l’equilibrio e l’uguaglianza nel mondo. Questa battaglia potrebbe essere la battaglia più importante della nostra generazione. Speriamo che tu abbia successo dove noi abbiamo fallito”.