messaggio al governo

5G, Thomas Miao (Huawei Italia): ‘Applicare il Golden Power a tutti i player, non solo a quelli extra Ue’

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L’Ad di Huawei Italia, Thomas Miao, critica il nuovo Golden Power in vigore anche per le reti 5G: "il decreto si applica soltanto ai fornitori extra Ue. Al contrario, dovrebbe essere rivolto a tutti, perché la tecnologia è per definizione neutrale e pertanto non è legata in alcun modo a questioni geopolitiche".

L’Ad di Huawei Italia critica il decreto-legge che estende il Golden Power alle reti 5G, perché obbliga solo le Tlc non europee a notificare, entro 10 giorni, a Palazzo Chigi contratti o accordi sulle reti mobili di quinta generazione.  

“Il mio team sta ancora cercando di capire i dettagli di questo decreto”, ha detto Thomas Miao, secondo il quale il decreto-legge dovrebbe essere “equo ed efficiente per tutti i venditori”, garantendo pertanto assoluto parallelismo di trattamento ai player in campo.

Al momento, ha invece osservato il numero uno di Huawei in Italia, “il decreto si applica soltanto ai fornitori extra Ue. Al contrario, dovrebbe essere rivolto a tutti, perché la tecnologia è per definizione neutrale e pertanto non è legata in alcun modo a questioni geopolitiche”.

Miao (Huawei Italia): “Voglio chiedere regole trasparenti, eque e giuste” per il Golden Power nel 5G

Pertanto, ha aggiunto Miao, “il Golden Power dovrebbe essere applicato a tutti i player per avere la certezza che dal primo giorno in cui si partirà con il 5g ci sarà un’infrastruttura sicura e affidabile. una grande necessità per il Paese essere pronti prima dell’accensione” delle nuove reti di comunicazione ultraveloci, ha concluso il top manager, che ha espresso le sue perplessità sul decreto-legge Golden Power in occasione dell’annuncio di un nuovo centro per l’innovazione in Italia.

Si tratta del ‘Microelectronics Innovation Lab’, il laboratorio che opererà nel campo della microelettronica e delle tecnologie ad alta frequenza, realizzato in collaborazione con il Centro di Ricerca di Milano e l’Università di Pavia. Huawei investirà 1,5 milioni di euro per la realizzazione e prevede fino a 1.000 nuove assunzioni e la creazione di 2mila posti di lavoro indiretti.

Il nuovo laboratorio sarà operativo da settembre e impiegherà una quindicina di ricercatori, incluso personale di Huawei, all’interno dell’ateneo pavese. “Vogliamo fornire nuove opportunità per favorire l’attrattività dell’Italia e frenare la cosiddetta fuga dei cervelli che ha contribuito alla creazione del divario digitale oggi esistente con altri paesi dell’Unione europea”, ha detto il Ceo di Huawei Italia, Thomas Miao, ricordando l’impegno del colosso cinese nel Paese, dove è presente da 15 anni e ha realizzato quattro centri di innovazione in collaborazione con i maggiori operatori di telecomunicazioni nazionali e un ‘Joint innovation center’ con il Centro di ricerca e sviluppo (Crs4) della Regione Sardegna dedicato alle Smart city.

Il Lab pavese, sotto la guida di Rinaldo Castello, nel corso dei prossimi tre-cinque anni estenderà la ricerca all’innovazione tecnologica nel campo dei semiconduttori per applicazioni wireless nel contesto del 5G.