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5G, Procuratore Usa Barr attacca Huawei: ‘Stati Uniti investano direttamente in Nokia ed Ericsson’

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Amministrazione Trump pronta a sostenere direttamente Nokia ed Ericsson, acquisendo quote societarie, nella lotta contro le tecnologie 5G di Huawei.

Il Procuratore Generale degli Stati Uniti William Barr ha detto pubblicamente che gli Usa dovrebbero acquisire una quota di controllo in Ericsson e Nokia per contribuire alla nascita di un concorrente europeo di Huawei. Il produttore cinese continua a rappresentare lo spauracchio cyber per la sicurezza nazionale di Washington.

Lo scrive il Financial Times, che cita quanto detto martedì scorso dal Procuratore Generale William Barr, responsabile del dipartimento di Giustizia Usa: Gli Usa e i suoi alleati dovrebbero attivamente considerare proposte per costruire quote di controllo americane in compagnie europee, dirette o tramite un consorzio di aziende private americane e alleate”.  

La proposta da parte del titolare della Giustizia dell’Amministrazione Trump è una mossa in avanti nel conflitto contro i produttori cinesi di infrastrutture 5G. Una proposta radicale per indebolire il ruolo di Huawei, che ad oggi vende circa un terzo di tutte le apparecchiature di rete a livello globale, tanto più che non ci sono campioni tecnologici americani nel settore delle reti Tlc.

La finlandese Nokia e la svedese Ericsson sono i concorrenti principali di Huawei. Peraltro, Nokia ha comunicato ieri risultati in attivo, tornata in utile nel 2019 per la prima volta dal 2015 grazie soprattutto alla guerra tecnologica fra Usa e Cina sul fronte dei network.

Mercoledì scorso il Ceo di Vodafone Nick Read ha annunciato che il gruppo non utilizzerà tecnologia Huawei nel core delle sue nuove reti 5G.

Già lo scorso anno il Financial Times aveva scritto che il governo Usa era pronto ad accendere linee di credito generose a favore di Nokia ed Ericsson per contrastare lo strapotere economico di Huawei. Ma le dichiarazioni di Barr rappresentano un passo in avanti sostanziale e alludono alla volontà del Governo Trump di sostenere direttamente le compagnie europee.