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5G, in Germania copertura per 40 milioni di utenti entro luglio. In Italia invece si organizza la Giornata #Stop5G

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La rete 5G cresce in Germania ed entro la fine del 2020 si dovrebbero attivare più di 40 mila antenne. Un dato significativo, che pone l’Italia davanti ad una sfida che non è solo tecnologica, ma anche culturale: sabato prossimo la prima Giornata nazionale #Stop5G.

In Germania la rete 5G è accessibile, già oggi, a 16 milioni di persone in oltre 1000 centri urbani, tra città, paesini e comunità di varia grandezza. Per raggiungere questo obiettivo sono state attivate oltre 12.000 antenne.

Un dato significativo, a livello europeo, che fa della Germania uno dei paesi guida per l’attivazione e l’utilizzo delle prime reti commerciali 5G.

Il record tedesco

Entro la fine dell’anno, ha annunciato in un comunicato Deutsche Telekom, le antenne 5G saranno oltre 40.000 in tutto il Paese.

La notizia vera, comunque, è che l’azienda potrebbe arrivare a coprire in 5G circa 40 milioni di tedeschi già entro la metà di luglio, o al più per la fine del mese.

Da noi, invece, sembra accadere l’esatto contrario, con una parte cospicua della popolazione che non vuole avere niente a che fare con il nuovo standard della rete mobile e, anzi, che manifesta fisicamente la propria contrarietà.

L’Italia anti-5G in piazza

Sabato prossimo, il 20 giugno, in diverse piazze italiane si terrà la prima Giornata nazionale di mobilitazione unitaria #Stop5G, indetta dall’Alleanza italiana Stop 5G. Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Firenze, Roma, Legge, Milano, Reggio Calabria, Trento, Udine, Verona, sono solo alcune delle piazze che accoglieranno i manifestanti “No5G”.

Un atteggiamento anti-scientista, da molti considerato pericoloso ed inquietante, manifestato in più occasioni dai No5G italiani sulla scia di quanto accaduto nel resto d’Europa, con più di 140 attacchi incendiari alle antenne 5G e altre strutture di rete.

Allo stesso tempo, questa situazione è anche il risultato di un vuoto culturale e politico altrettanto pericoloso, non colmato da un’azione concreta di informazione e comunicazione verso il pubblico.

Un’azione che sarebbe necessaria, nel nome della trasparenza e del progresso, da parte delle Istituzioni, sia democratiche, sia scientifiche, di questo Paese.

5G e salute, le risposte degli esperti

Se chi protesta è preoccupato del rapporto tra 5G e salute, forse sarebbe il caso di ascoltare queste voci e dare loro delle risposte, senza lasciare questo compito delicatissimo a internet e i social, dove si muovono attori non sempre animati da nobili propositi.

Sul tema 5G e salute si è tenuto proprio oggi Il webinar Key4biz con ospite Federico Ronchetti, fisico nucleare presso l’INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – e il CERN – European Organization for Nuclear Research, ed esperto in radioprotezione.

L’Italia è il Paese, dopo la Spagna, che ha il maggior numero di infrastrutture 5G in Europa, mentre è nel gruppo di testa per progetti pilota (19) dedicati al nuovo standard di rete.