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Zuckerberg d’Arabia: strappati tre top manager a OpenAI a colpi di maxi bonus

Meta accelera la corsa per conquistare un posto di primo piano nell’intelligenza artificiale. La società di Mark Zuckerberg ha infatti reclutato tre importanti ricercatori da OpenAI, consolidando la strategia di attrazione dei migliori talenti con pacchetti retributivi fino a nove zeri. Una strategia che ricorda quella dei club arabi nel calcio: attrarre i migliori talenti offrendo compensi molto alti e condizioni difficilmente replicabili.

Il blitz di Meta sui talenti di OpenAI

Solo pochi giorni fa, il CEO di OpenAI, Sam Altman, aveva accusato apertamente Meta di aver cercato di “scippare” alcuni dei suoi dipendenti più qualificati, promettendo bonus milionari e condizioni economiche difficilmente replicabili. Un’accusa che si è trasformata in realtà: la holding dei social network è riuscita a strappare Lucas Beyer, Alexander Kolesnikov e Xiaohua Zhai, tre figure di spicco che lavoravano nella sede di Zurigo di OpenAI.

A dare notizia del passaggio è stato il Wall Street Journal, che ha riportato la conferma diretta della startup madre di ChatGPT. Tutti e tre i ricercatori entreranno a far parte della divisione di Meta dedicata allo sviluppo della “superintelligenza”, ovvero quei modelli di ragionamento AI in grado di competere con le soluzioni più avanzate oggi disponibili sul mercato.

Anche il CEO di Scale AI e il ricercatore Bansal di OpenAI

Oltre ai tre ricercatori, Meta ha ingaggiato di recente anche Alexandr Wang, 28enne CEO della società Scale AI, con un duplice obiettivo: portare competenze chiave sui modelli di ragionamento avanzati e consolidare la propria posizione nel settore. A confermare l’impegno, l’acquisizione di una partecipazione del 49% in Scale AI per un controvalore di 14,3 miliardi di dollari.

Secondo un rapporto di TechCrunch, Meta ha inoltre assunto Trapit Bansal, un importante ricercatore di OpenAI, per lavorare sui modelli di ragionamento AI come parte della sua unità di superintelligenza.

Bansal, che ha lasciato OpenAI a giugno – come confermato a TechCrunch dalla portavoce Kayla Wood –, era con l’azienda dal 2022. Durante il suo incarico, ha svolto un ruolo cruciale nello sviluppo dell’apprendimento per rinforzo insieme al co-fondatore di OpenAI Ilya Sutskever ed è accreditato come contributore fondamentale al primo modello di ragionamento AI di OpenAI, o1.

Un laboratorio di superintelligenza per rilanciare la strategia AI

L’azienda ha dovuto rinviare più volte il lancio di nuovi modelli capaci di rivaleggiare con le soluzioni di Google, OpenAI e della cinese DeepSeek. Proprio per questo, Zuckerberg ha deciso di investire in modo massiccio sul reclutamento di esperti, con l’obiettivo di costruire un team in grado di sviluppare modelli di frontiera.

L’ambizione di Zuckerberg è chiara: trasformare il nuovo laboratorio di superintelligenza artificiale in un hub strategico, capace di alimentare prodotti e servizi in tutto l’ecosistema Meta, dal metaverso alle applicazioni di business. Con la concorrenza sempre più agguerrita e l’imminente rilascio di nuovi modelli open source da parte di OpenAI, Meta punta a non rimanere indietro in una delle sfide tecnologiche più rilevanti del prossimo decennio.

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