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Zero rating, il Berec pronto a riscrivere le linee guida sull’open Internet dopo la sentenza della Corte

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L'analisi di Dario Denni (Europio Consulting): "Un'interpretazione restrittiva potrebbe cancellare tutte le norme di valutazione della legittimità delle offerte zero-rating".

Il BEREC è in procinto di riscrivere le linee guida sull’open Internet dopo le sentenze della Corte di Giustizia dell’Ue sullo zero rating.

“Lo zero rating è vietato in principio, ma può essere autorizzato dal regolatore nazionale”. Questo il senso delle sentenze.

“Gli orientamenti del BEREC dovranno essere riesaminati alla luce della decisione della Corte”, fa sapere l’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche, che sta “studiando la sentenza” per riscrivere le Linee guida del sull’attuazione del regolamento su Internet aperto.

Dario Denni: (Europio Consulting): “Un’interpretazione restrittiva potrebbe cancellare tutte le norme di valutazione della legittimità delle offerte zero-rating”

“Il Berec sta andando verso un’interpretazione letterale del testo della sentenza europea nella parte in cui dichiara contraria al Regolamento ogni forma di discriminazione del traffico. Prudentemente si dovrebbe osservare che la sentenza non è immediatamente applicabile ma deve essere recepita dal giudice amministrativo tedesco, quindi sarebbe opportuno attendere prima gli esiti di quel percorso giudiziario”, nota a Key4biz Dario Denni, direttore regolamentazione Europio Consulting.

“Inoltre”, aggiunge, “la determinazione della Corte vale certamente in tutti gli Stati membri, ma si dovrebbe correttamente riferire solo a casi analoghi, ossia quelli che interessano offerte e promozioni costruite esattamente come quella oggetto del procedimento”. 

Infattile tre sentenze della Corte di giustizia dell’UE, pronunciate il 2 settembre in merito alla violazione delle regole di neutralità della rete dell’Unione europea, affermano che le pratiche di due operatori mobili tedeschi (Telekom Deutschland e Vodafone) “sono incompatibili con il regolamento dell’UE sull’Internet aperto”.

“La discriminazione osservata nell’offerta zero rating riguardava aspetti commerciali e di fatturazione come ragione principale dell’incompatibilità con il regolamento”, continua DenniSecondo il quale, “Un’interpretazione restrittiva potrebbe cancellare tutte le norme di valutazione della legittimità delle offerte zero-rating perché di fatto sarebbero da considerarsi sempre vietate, senza nessuna deroga al principio di non discriminazione fissato dall’Open Internet”. “Del resto”, conclude Denni, “la fattispecie dello zero-rating è stata a lungo oggetto di attenzione da parte del gruppo dei regolatori e questa spinta teutonica alla restrizione interpretativa ci riporta indietro di 5 anni.

Il comitato dei regolatori discuterà le possibili implicazioni e prossimi passi durante la 48 ° riunione ordinaria BEREC, il 30 settembre 2021.