Economia blu

WSense, l’apripista dell’Internet of Underwater Things premiata come top innovator a Davos

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Il World Economic Forum premia lo spin off della Sapienza per le comunicazioni subacquee che ha creato il primo WiFi sottomarino.

La start up Sapienza WSense ha vinto, nell’ambito della sessione “The Earth Data Revolution”, l‘Ocean Data Challenge, riconoscimento promosso a Davos dal World Economic Forum per valorizzare le aziende più innovative nella raccolta e gestione dei dati ai fini della protezione dell’oceano.

Wsense è stata premiata per la sua tecnologia all’avanguardia che porta Internet in profondità per la raccolta di big data, un elemento chiave nella lotta globale contro il cambiamento climatico.

La società ha creato il primo WiFi sottomarino.

La nuova frontiera dell’Internet subacqueo

Selezionata come unica realtà italiana dal WEF, l’azienda deep-tech Wsense, nata inizialmente come spin off della Sapienza, si impone quindi come eccellenza mondiale nella frontiera dell’Internet of Underwater Things (IoUT).

WSense è una società di reti comunicazioni subacquee wireless che utilizza tecniche brevettate di onde acustiche per trasferire dati attraverso l’acqua, prendendo ispirazione dal modo in cui i delfini comunicano sott’acqua. Le soluzioni WSense forniscono funzionalità subacquee wireless applicabili a tutti i settori dell’economia blu (monitoraggio ambientale, energia, sicurezza, ricerca e acquacoltura).

Cambiamento climatico e monitoraggio degli oceani

“Il World Economic Forum di quest’anno ha sottolineato come anche i protagonisti dell’economia mondiale vedano il cambiamento climatico – ha commentato la CEO di WSense Chiara Petrioli, nel ringraziare per l’importante riconoscimento – come il maggior rischio a breve termine per l’umanità. Siamo di fronte al dramma dell’inquinamento marino, delle sostanze chimiche, della plastica e delle microplastiche. Il monitoraggio degli oceani o dei mari chiusi come il Mediterraneo, è fondamentale per comprendere il ruolo degli scambi di calore tra acqua e atmosfera in quanto l’oceano assorbe circa un terzo della CO2 prodotta dalle attività antropiche. Purtroppo, oggi ci sono ancora troppo pochi dati informati in tempo reale, specialmente in acque profonde. Il nostro sistema promette di far luce su un’area del nostro pianeta di cui sappiamo meno della nostra conoscenza dello spazio”.

Fondata dal 2017 Wsense, già vincitrice del Blueinvest Award premio della Commissione europea per l’innovazione nella Blue Economy, ha ora un team di oltre 40 dottori di ricerca, ingegneri e ricercatori con uffici in Italia, Norvegia, Regno Unito e collabora, tra gli altri, con Xylem, Saipem, ENI Leroy, Terna, ENEA, Ingv, National Oceanography Centre.