Lo studio

World Economic Forum: le 10 tecnologie che cambieranno le nostre città

di |

Il Forum economico mondiale pubblica uno studio sulle 10 più innovative soluzioni smart city per migliorare la nostra vita in città, sviluppare un’economia urbana sostenibile, valorizzare le aree verdi e rendere i centri urbani più vivibili.

I centri urbani continuano ad attirare grandi masse di persone. Entro pochi decenni l’80% della popolazione globale sarà concentrata in gigantesche metropoli, soprattutto nel Sud-Est asiatico, ma anche negli Stati Uniti (come in parte accade già ora).

Secondo uno studio McKinsey, le 100 città più grandi del pianeta conteranno per il 35% del PIL mondiale nel 2025. La stessa Unione europea vede i centri urbani come insostituibili motori di crescita, innovazione e sviluppo (Piano Europe 2020).

Il World Economic Forum (WEF), o Forum economico mondiale (anche conosciuto come Forum di Davos), ha pubblicato nei giorni scorsi un nuovo Rapporto dal titolo “Top ten urban innovations”, documento dedicato alle 10 più efficienti tecnologie a disposizione delle amministrazioni pubbliche per trasformare in meglio le nostre città.

Si tratta di soluzioni innovative per migliorare la qualità dei servizi pubblici e quelli privati, la qualità della vita dei cittadini, dell’aria e dell’ambiente, nonché tese a favorire la nascita di aziende e quindi di posti lavoro, promuovere l’utilizzo di soluzioni dedicate all’efficienza energetica, per consumare meno e ottimizzare le risorse naturali già disponibili (inquinando quindi meno).

Di seguito la classifica delle 10 innovazioni tecnologiche in ambito urbano più rilevanti del nostro tempo:

  1. (Digitally) re-programmable space: uno spazio cittadino adattabile alle dimensioni variabili dei flussi demografici in entrata ed in uscita grazie all’utilizzo di piattaforme tecnologiche in grado di sviluppare servizi intelligenti (dalla mobilità alternativa e sostenibile, alla riduzione dell’impronta urbana sull’ambiente, dalle zone urbane senza macchine alla digital economy);
  2. Waternet, an internet of pipes: la domanda di acqua potabile in città aumenterà del 40% entro il 2030, è quindi obbligatorio fin da subito ridurre sprechi e perdite, ottimizzando le infrastrutture e sfruttando i sistemi di gestione avanzata delle risorse idriche (smart water management systems);
  3. Adopt a tree through your social network: alcuni studi riportati nel Rapporto del Wef dimostrano come a fronte di un aumento del 10% degli spazi verdi in città sia possibile controbilanciare in maniera significativa gli effetti negativi dei cambiamenti climatici e del surriscaldamento globle (global warming), per questo negli Stati Uniti sono nati dei network sociali per adottare alberi e contribuire ad aumentare la copertura verde del territorio urbano;
  4. Augmented humans, the next generation of mobility: nuove strategie cittadine per favorire l’uso di biciclette (con relative piste ciclabili), gli spostamenti a piedi (quindi aree pedonali sempre più estese), le aree verdi, la mobilità condivisa (car sharing, bike shring, car pooling) e sostenibile (smart mobility, mobilità elettrica), anche grazie a politiche che disincentivino l’uso dell’auto privata a favore di una mobilità alternativa o comunque dell’uso dei mezzi di trasporto pubblici;
  5. Co-Co-Co – co-generating, co-heating, co-cooling: al crescere della popolazione urbana cresce anche la domanda ed il consumo di energia elettrica, questo significa che si deve trovare velocemente il modo di ridurre i consumi ed evitare sprechi, o eventualmente riutilizzare tali ‘sprechi’, come ad esempio nelle centrali elettriche che generano corrente e allo stesso tempo calore, proprio questo calore in eccesso potrebbe essere riutilizzato per il riscaldamento degli edifici, mentre si sta studiano anche il modo di riutilizzare le emissioni di CO2 nel settore industriale;
  6. The sharing city, unleashing spare capacity: in quasi tutte le città del mondo si stanno sviluppando e diffondendo piattaforme per l’economia della condivisione e l’economia circolare, un modo intelligente per ridistribuire risorse e servizi, senza sprechi e moltiplicando il livello di efficienza;
  7. Mobility on demand: tra i primi interventi da effettuare in una città in espansione c’è certamente la diminuzione del traffico, la decongestione delle strade e un utilizzo più attento e coordinato dei mezzi di trasporto per ridurre l’inquinamento, gli incidenti, i costi e l’impatto delle automobili sulla vivibilità urbana grazie a nuove soluzioni di condivisione e servizi avanzati personalizzati (smart mobility);
  8. Medellin revisited, infrastructure for social integration: le città dovranno essere ridisegnate in funzione di un reale inclusione sociale e per lo sviluppo di comunità intelligenti in grado di interagire e collaborare con le amministrazioni pubbliche per la governance del territorio;
  9. Smart array, intelligent street poles as a platform for urban sensing: soluzioni tecnologiche smart city per la raccolta di big data e la loro elaborazione in informazioni utili allo sviluppo delle applicazioni mobili destinate ai cittadini, così la città è vista come flusso di dati raccolti da hot spot/ sensori di varia natura, come lampioni (rigorosamente a LED, smart lights), bidoni della spazzatura, pensiline alla fermata dell’autobus, cartelloni pubblicitari;
  10. Urban farming, vertical vegetables: è l’epoca degli orti urbani e sono sempre più le città, anche in Italia, che danno modo ai contadini digitali di fare agricoltura ‘in verticale’, verso l’alto, senza togliere spazio vitale alle altre attività cittadine e contribuendo alla crescita di ortaggi e frutta in città a km0, magari per il condominio ed il quartiere.