Lo studio

World Cities 2016, il report dell’Onu sullo sviluppo urbano sostenibile

di |

Pubblicato dalle Nazioni unite il nuovo Rapporto mondiale sulle città con le linee guida per lo sviluppo urbano sostenibile. Nel 2050 il 70% della popolazione mondiale vivrà in agglomerati urbani: le magacities

Le città sono da sempre il motore dell’economia nazionale. Negli ultimi 100 anni i centri urbani più grandi non hanno solo supportato la crescita del proprio Paese, ma di interi continenti. Attualmente, le 600 più grandi città di tutto il mondo, in cui risiede più di un quinto della popolazione del pianeta, rappresentano un’economia che da sola vale il 60% del PIL mondiale.

Ma c’è qualcosa di più. Il nuovo “World Cities Report 2016, Urbanization and Development: Emerging Futures”, studio pubblicato la scorsa settimana dal Programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani (UN-Habitat) e presentato in anteprima mondiale a New York, ha calcolato in 22 le città ormai passate allo status di ‘megacities’, cioè aree metropolitane con oltre 10 milioni di abitanti, e l’80% di queste si trova tra Africa, America Latina e Sud Est asiatico.

Una situazione in continua evoluzione, che necessità soluzioni adeguate al livello delle sfide che amministrazioni pubbliche, istituzioni e cittadini sono chiamati fin da subito ad affrontare. Le megacities consumano già oggi il 70% delle risorse energetiche del pianeta e hanno contribuito ad un aumento delle emissioni inquinanti del 500% tra il 1950 ed il 2005.

I cambiamenti climatici, le guerre, le persecuzioni politiche e religiose, le carestie, le disuguaglianze economiche e sociali, hanno determinato ad oggi la migrazione di 50 milioni di persone (fenomeno tuttora in atto) e tale numero potrebbe triplicare per la metà del secolo.

La sostenibilità urbana è un elemento chiave per poter pianificare la crescita delle città nei prossimi anni. Entro il 2050, secondo le Nazioni Unite, circa 2,5 miliardi di persone in più si sposterà nelle aree urbane, arrivando nel complesso a 6,5 miliardi di persone che vivono in città su 9,3 miliardi totali.

Lo studio affronta e sviluppa quelli che le Nazioni Unite considerano temi fondamentali per lo sviluppo sostenibile delle aree urbane a livello globale.

Tra questi, assumono rilevanza strategica:

  • le migrazioni;
  • i consumi energetici;
  • i cambiamenti climatici;
  • la gestione dei rifiuti e delle risorse idriche;
  • la disuguaglianza crescente;
  • l’ottimizzazione delle risorse naturali;
  • l’accesso all’istruzione, ai servizi e al mondo del lavoro;
  • la questione dell’inclusione sociale e della parità di genere
  • puntare all’efficienza energetica e alla low carbon economy.

I governi, le Istituzioni centrali e locali, le agenzie e le organizzazioni nazionali e internazionali, il mondo delle imprese e della ricerca, devono e possono intervenire sin da subito, seguendo possibili percorsi virtuosi contenuti nei 10 capitoli dello studio e preparandosi così all’appuntamento di ottobre 2016 con Habitat III, la conferenza delle Nazioni Unite su housing e sviluppo urbano sostenibile in Ecuador.

le linee guida delineate dal Rapporto possono essere focalizzate nei seguenti punti:

  • una nuova Agenda urbana;
  • investimenti in infrastrutture innovative;
  • adottare misure di decarbonizzazione crescente dell’economia urbana;
  • lavorare su piani di resilienza;
  • investire in soluzioni smart city e in smart communities;
  • coinvolgere i cittadini nei processi di governance dello sviluppo urbano:
  • adottare clean technologies;
  • pianificare la crescita urbana su standard di sostenibilità ambientale.

(Foto National Geographic)