Women4Cyber, l’UE vuole più donne nella cybersecurity

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La Commissaria Mariya Gabriel: “La cibersicurezza acquisterà sempre più importanza nel nostro futuro digitale, e dobbiamo avvalerci del potenziale delle donne, oggi sottorappresentate in questo settore”.

La Commissaria responsabile per l’Economia e la società digitali, Mariya Gabriel, ha inaugurato martedì a Bruxelles l’iniziativa Women4Cyber, lanciata dall’organizzazione europea per la cibersicurezza, European Cyber Security Organisation (ECSO), nel novembre dello scorso anno.

L’iniziativa mira ad aumentare il coinvolgimento delle donne nello sviluppo e nella promozione della cibersicurezza europea.

La Commissaria Gabriel ha dichiarato: “Le donne hanno davvero una marcia in più, bisogna fare sì che le loro competenze e le loro capacità siano riconosciute. La cibersicurezza acquisterà sempre più importanza nel nostro futuro digitale, e dobbiamo avvalerci del potenziale delle donne, oggi sottorappresentate in questo settore. Per questo motivo accolgo con favore l’iniziativa e le auguro ogni successo. È importante che produca risultati concreti per l’inclusione e l’avanzamento di carriera delle donne nel settore della cibersicurezza in Europa”.

L’ECSO ha invitato numerose leader femminili di spicco nel settore della cibersicurezza, anche facenti parte della Commissione europea, a diventare membri fondatori dell’iniziativa.

Nel 2018, la Commissaria Gabriel ha indicato una serie di azioni della Commissione per aumentare la partecipazione delle donne nell’intero settore digitale.

Ieri la Commissione ha inoltre lanciato anche uno speciale programma UE di segnalazione dei bug, per premiare chi scopre vulnerabilità in determinati programmi software “open source” utilizzati dalle istituzioni dell’UE.

I premi variano da 3 000 euro a 25 000 euro. Questo programma è una componente chiave di EU-FOSSA 2 (Free and Open Source Software Auditing), un progetto finanziato dal Parlamento europeo e attuato dalla Commissione europea per rendere più sicuro il software “open source” utilizzato dalle istituzioni dell’UE. Sia l’iniziativa Women4Cyber che il programma della Commissione per la segnalazione dei bug sono peraltro in linea con le ultime misure concrete che l’UE ha adottato per migliorare la propria cibersicurezza.