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Winease, nasce la piattaforma per vendere il vino italiano in Cina

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Il progetto è frutto della collaborazione tra Business Strategies, società leader in Italia specializzata nel mondo del vino e Value China, società del gruppo Neosperience affermata nello sviluppo di tecnologie di marketing e digital commerce per il mercato cinese.

Nasce a servizio del settore vinicolo “Winease”, la più completa ed esaustiva iniziativa di promozione digitale, finalizzata alla promozione e vendita del vino italiano sul mercato cinese.

Il progetto è frutto della collaborazione tra Business Strategies, società leader in Italia specializzata nel mondo del vino e Value China, società del gruppo Neosperience affermata nello sviluppo di tecnologie di marketing e digital commerce per il mercato cinese.

Il progetto si avvale del contributo di Interwine, la più antica fiera professionale dedicata al  vino della Cina continentale e di Putaojiu.com, società di comunicazione specializzata nel settore vitivinicolo.

Cultura, mercato e comunicazione sono infatti le anime del progetto “Winease” che è stato ideato per accompagnare le aziende vinicole italiane nel mercato cinese tramite un processo di analisi del prodotto, valutazione delle potenzialità – con test di mercato attraverso app collegate a WeChat – posizionamento e costruzione della brand awareness, promozione che avviene grazie agli oltre 150 road-show di Interwine organizzati in 70 città della Cina e attraverso la comunicazione sia B2B sia B2C. 

In Cina, sono oltre 400 milioni i litri di vino importati nel 2019 e 850 milioni gli acquirenti online.  Il progetto, nato dalla collaborazione tra due aziende leader quali Business Strategies e Value China, rappresenta uno strumento di business semplice e diretto che potrà favorire le attività di promozione e vendita delle aziende italiane del vino in un mercato strategico come quello cinese.

 “Siamo molto orgogliosi di questo progetto – ha detto Luca Qiu, CEO di Value China – frutto di un grande lavoro svolto con i nostri partner al fine di poter identificare i punti critici per le aziende vitivinicole italiane nell’approccio al mercato cinese, e sviluppare insieme una soluzione molto completa e funzionale a far apprezzare e incentivare l’acquisto del vino italiano in Cina. Abbiamo scelto di far intraprendere alle aziende che accederanno al progetto un percorso digitale, principalmente integrando le soluzioni di Tencent Cloud e WeChat, impiegando al meglio le loro caratteristiche tecnologiche.” 

Lo strumento messo a disposizione delle aziende italiane è particolarmente opportuno in questo momento per rivolgersi al mercato cinese, perché il Paese sta ripartendo dopo il “grande fermo” dovuto al Covid-19.

Con una crescita costante della domanda anno su anno, per un valore di import del vino di 12,7 mld lo scorso anno, il paese del Dragone diventerà il secondo consumatore di vino nel 2020; inoltre, la Cina è il più grande mercato di commercio digitale al mondo con 850 milioni di acquirenti pari a quasi il 60% della popolazione.

In un mercato che offre grandissime potenzialità ma anche una notevole complessità, in un momento estremamente delicato per la vita di tante imprese, Winease promette di rappresentare una importante chance per le aziende italiane del settore, guidandole nella promozione dei propri vini nella maniera più mirata ed efficace.

La Cina sta ripartendo e questa è un’ottima notizia, sia dal punto di vista del contrasto al covid-19, perché ci offre indicazioni preziose sulla validità delle misure che abbiamo intrapreso, sia dal punto di vista economico perché il paese del Dragone è il secondo consumatore di vino nel mondo e questo rappresenta una grandissima potenzialità per le nostre aziende – dice Silvana Ballotta AD di Business Strategies – Questo periodo di fermo forzato ci ha consentito  di mettere a punto un progetto che vede la tecnologia digitale  quale elemento innovativo e di rottura rispetto a metodologie che, oramai abbiamo capito, il covid-19 ha reso  anacronistiche e inappropriate per il futuro che ci aspetta. Non dobbiamo pensare a questo tempo come a un periodo di inattività, al contrario, questo è il momento di studiare le mosse per il futuro e attrezzarci per attuarle non appena sarà possibile.”