M&A

Wind-3 Italia: nuove concessioni per evitare statement of objections Ue?

di |

Nel frattempo, in seguito alla bocciatura del progetto di fusione tra 3 Uk e O2, Telefonica ha deciso di sospendere la vendita della sua controllata britannica in attesa di tempi migliori.

Nonostante i venti contrari che spirano da Bruxelles – e che hanno convinto Telefonica ad abbandonare il progetto di vendere la controllata britannica O2 – CK Hutchison e Vimpelcom potrebbero presentare nuove concessioni alla Commissione europea per vedere approvato il progetto di fusione tra 3 Italia e Wind.

Con un nuovo pacchetto di concessioni, che però secondo gli analisti potrebbe minimizzare i benefici del merger sul mercato italiano,  CK Hutchison e Vimpelcom cercherebbero di soddisfare le richieste della Ue prima dell’invio di una comunicazione degli addebiti, passo formale con cui l’antitrust di Bruxelles informa per iscritto le parti interessate sugli addebiti mossi nei loro confronti.

La comunicazione degli addebiti non pregiudica l’esito dell’indagine, in quanto la Commissione prende una decisione definitiva solo dopo che le parti hanno esercitato il diritto di difesa, ma – sperano le proprietà di Wind e 3 Italia – se la Ue decidesse di accogliere le nuove proposte evitando di inviare la comunicazione, si potrebbe sperare in un’approvazione già il prossimo 8 settembre. Secondo quanto riportato da Bloomberg, in corsa per gli asset messi sul piatto dalle due società ci sono Iliad (di proprietà di Xavier Niel, che ha anche una partecipazione del 15% in Telecom Italia) e Fastweb. Le fonti citate da Bloomberg riferiscono che la Commissione preferirebbe l’offerta del gruppo francese, ma gli analisti di Mediobanca Securities non escludono una partnership o un accordo commerciale fra Iliad e Fastweb.

Nel frattempo, in seguito alla bocciatura del progetto di fusione tra 3 Uk e O2, Telefonica ha deciso di bloccare la vendita della sua controllata britannica e di consolidare le attività e le passività della società  nei suoi risultati semestrali, che sono dovrebbe essere pubblicati a fine luglio.

Telefonica contava sulla vendita per alleggerire il debito e in seguito alla bocciatura della Ue si era parlato della possibilità di cedere l’asset a una società di private equity o di quotare O2 in Borsa.

“Telefonica continua a esplorare diverse alternative strategiche per O2, che saranno attuate quando le condizioni di mercato saranno considerate appropriate”, ha comunicato la società in una nota.