le concessioni

Wind-3 Italia: ecco le proposte per spuntare il sì della Ue

di |

Sul piatto spettro, antenne e un accordo di roaming per creare un quarto operatore. Basterà?

CK Hutchison e Vimpelcom sono pronti a cedere un’ampia porzione di spettro, più di 8 mila antenne e a siglare un accordo di roaming per favorire l’ingresso sul mercato di un nuovo operatore mobile. Sono queste le concessioni che i proprietari di 3 Italia e Wind avrebbero proposto alla Commissione europea per ottenere il via libera alla fusione tra il terzo e il quarto operatore mobile del mercato italiano.

I dettagli delle concessioni sono stati anticipati nei giorni scorsi dalla Reuters, secondo cui il documento presentato all’antitrust europeo prevede la cessione a un concorrente di frequenze da 900 MHz a 2640 MHz. Un range, dice Reuters, funzionale alla copertura sia delle aree urbane che di quelle rurali.

Al nuovo operatore che fosse interessato a entrare nel mercato italiano, andrebbero anche 5.425 siti mobili, ai quali potrebbero aggiungersene altri 3 mila. Spettro e siti sarebbero resi disponibili in diverse fasi entro la fine del 2019.

Sul piatto ci sarebbe anche un accordo di roaming quinquennale, rinnovabile per altri 5 anni, che coprirebbe l’accesso dai servizi 2G a quelli 5G.

Secondo l’analista John Strand queste misure dovrebbero essere sufficienti ad allentare le preoccupazioni della Commissione europea, che non vede di buon occhio il passaggio da 4 a 3 operatori sui mercati nazionali. Proprio per questo timore è stato ad esempio bloccato il merger tra 3Uk (controllata sempre da conglomerato Hutchison Whampoa del miliardario Li Ka-shing) e O2 nel Regno Unito, mentre i rigidi paletti imposti dall’antitrust hanno fatto saltare anche la fusione tra Telenor e Teliasonera in Danimarca.

Secondo Strand, tuttavia, le concessioni presentate da Hutchison e Vimpelcom – che saranno sottoposte al parere delle terze parti interessate fino al 15 giugno – “daranno alla Commissione quello che vuole perché permetteranno di creare un quarto operatore”.

L’antitrust europeo si pronuncerà l’8 settembre. Resta da vedere se ci sarà in effetti qualche operatore disposto a rilevare gli asset offerti. Secondo anticipazioni sempre di Reuters e Bloomberg, tra i ‘pretendenti’  potrebbero esserci Fastweb e l’operatore giamaicano Digicel.