La votazione

WiFi e auto connesse, l’Ue vota no alla proposta. MIT: ‘L’Italia ha votato no, con il 5G maggiori potenzialità’

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L’Italia e altri 20 Paesi Ue hanno votato contro la proposta dell’esecutivo europeo di adottare il wi-fi in qualità di “standard” per la connettività a bordo delle auto.

La proposta Ue sull’adozione della tecnologia Wi-Fi per le auto connesse non è passata. 21 Paesi Ue, fra cui l’Italia, hanno votato contro la proposta dell’esecutivo europeo di adottare il wi-fi in qualità di “standard” per la connettività a bordo delle auto.

Secondo quanto riferisce in una nota il Ministero dei Trasportil’Italia, in sede di Consiglio europeo, ha votato contro la proposta della Commissione Ue in relazione alla “Delegated regulation” sui sistemi di trasporto intelligenti (C-ITS), regolamento che propone il wi-fi (cosiddetto ITS-G5) come standard privilegiato per l’utilizzo di alcune frequenze potenzialmente sfruttabili nell’immediato futuro anche dal 5G“.

“L’approccio della Commissione – continua la nota – non garantisce, infatti, la dovuta neutralità tecnologica rispetto all’esigenza di mettere a punto infrastrutture digitali integrate a livello europeo. Il Mit ha come obiettivo primario la promozione della qualità e la salvaguardia della sicurezza dei trasporti. L’Italia – conclude il Ministero – ha scelto di votare contro il vincolo tecnologico che conduce a una soluzione le cui prospettive di mercato sono peraltro ancora labili e lontane e che comunque non garantisce la possibilità di sfruttare appieno tutte le potenzialità del 5G”.

Il plauso di Confindustria Digitale

“Oggi l’Europa, con questa decisione, ha consentito di scegliere liberamente quali tecnologie utilizzare per la realizzazione dei sistemi intelligenti per il controllo e la sicurezza dei trasporti veicolari”, ha dichiarato Pietro Guindani, Presidente di Asstel.

L’approvazione dell’atto delegato avrebbe negato questa libertà, favorendo sistemi WiFi con prestazioni inferiori ai sistemi cellulari 5G. Accogliamo con soddisfazione il fatto che tale valutazione sia stata condivisa dal Governo italiano e dalla maggioranza qualificata dei Governi europei. Questa decisione – conclude Guindani – “e’ un precedente importantissimo che segna il consenso per l’utilizzo delle reti 5G quale infrastruttura di base aperta e interoperabile per soddisfare le esigenze di potenzialmente tutte le imprese nei vari settori “verticali” dell’economia e dei cittadini nella fruizione di servizi intelligenti, sia pubblici che privati”.

Con il 5G maggiore sicurezza

A confronto con il WiFi, le tecnologie di telecomunicazioni 4G-LTE e 5G-NR sono migliori in termini di prestazioni, copertura, costi e sicurezza. Già oggi la tecnologia 4G-LTE è supportata da una amplissima rete di infrastrutture che copre tutto il territorio nazionale, come autostrade, strade urbane e aree rurali. In prospettiva, gli obblighi di copertura associati all’utilizzo delle frequenze 5G prevedono il raggiungimento della medesima copertura territoriale.

I sistemi cellulari consentono una maggiore ricchezza di prestazioni nelle comunicazioni dei veicoli tra di loro (V2V) e verso l’infrastruttura (V2I), i pedoni (V2P) e verso la rete (V2N). Al contrario, la tecnologia WiFi esclude la comunicazione verso le persone fisiche e copre aree limitate, non consentendo una supervisione completa del territorio. Anche i costi di sviluppo dei sistemi ITS-Intelligenti Transport System con tecnologia cellulare sono nettamente inferiori rispetto all’uso della tecnologia WiFi.

In caso di attacchi informatici, i dispositivi di cybersecurity sulle reti di telecomunicazioni sono in grado di inoltrare dei segnali che bloccheranno l’accesso ai sensori attaccati. Al contrario, la tecnologia WiFi, in assenza di un nucleo centrale di rete (core network), non consente il controllo e l’identificazione degli accessi.     

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