La tecnica

WiFi e 3D per spiare attraverso il muro. Interessati intelligence e miliari USA (Video)

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Abbiamo sempre pensato che solo Superman potesse guardare attraverso le mura di casa, ma oggi basta un semplice router WiFi in grado di rilevare persone e oggetti restituendoli in un’immagine 3D. L’esercito americano già interessato.

Fantasia per lungo tempo, poi fantascienza e ora realtà. Secondo Business Insider un mix di tecnologie digitali sarebbe in grado di “guardare attraverso i muri” di abitazioni, edifici commerciali, impianti industriali e capannoni.

Grazie alla rete WiFi si possono rilevare oggetti e persone dall’altra parte del muro, scannerizzandole in 3D. Sono le onde emesse dal router a creare l’ologramma tridimensionale di persone, manufatti e oggetti.

Proprio il seguitissimo magazine globale di proprietà di Axel Springer ha riportato l’interessamento a tale tecnologica da parte del CentComm (US Central Command), struttura di comando interforze del Governo degli Stati Uniti, nella persona dell’esperto di tecnologie per il Dipartimento della Difesa e l’Homeland Security, Brett Scharringhausen.

Il mio lavoro è scovare innovazione tecnologica – ha spiegato Scharringhausen a Business Insider – la possibilità di guardare attraverso i muri di un edificio non interessa solo al Governo degli Stati Uniti e all’esercito, ma anche alle nostre unità di intelligence, alla Cia e all’Fbi ad esempio, perché i suoi utilizzi potrebbero essere davvero molteplici, sia in guerra, sia in caso di disastri ambientali, sia in una semplice operazione di polizia”.

La nuova tecnica, presentata qualche tempo fa sulla rivista Physical Review Letters, sostanzialmente sfrutta un paio di antenne: una fissa che registra il campo elettromagnetico emesso dal router stesso e una mobile per sondare da prospettive diverse l’area di riferimento. Antenne anche molto piccole, come quelle di uno smartphone, ma che sono in grado di registrare l’intensità del segnale WiFI.

Tutte le informazioni raccolte sono elaborate da un software programmato per restituire un’immagine in 3D di quanto rilevato dalle antenne. Grazie a quella mobile, inoltre, si ottengono sempre nuove immagini di quanto accade all’interno dello spazio studiato, anche se tale spazio è attraversato da un muro noi possiamo “vedere” quello che accade dall’altra parte.

Una tecnica ancora embrionale, ma che a breve potrebbe fare passi da gigante, grazie soprattutto all’innovazione tecnologica disponibile per i ricercatori e il probabile aumento di investimenti privati e pubblici che arriveranno.