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WeTransfer ci ripensa, clausola AI cancellata. Ma resta può usare i file per migliorare i propri servizi

Chi usa abitualmente WeTransfer per inviare file di grandi dimensioni lo avrà notato, ma anche gli utenti occasionali potrebbero aver colto la notizia: un recente aggiornamento dei Termini di Servizio della piattaforma ha fatto scattare un campanello d’allarme. Le nuove condizioni, pubblicate il 1° luglio e valide dall’8 agosto 2025, hanno suscitato polemiche per una specifica clausola che, almeno inizialmente, sembrava autorizzare l’uso dei contenuti degli utenti per addestrare modelli di intelligenza artificiale. Una scelta che ha sollevato più di qualche sopracciglio e costretto il colosso italiano Bending Spoons, che controlla WeTransfer, a intervenire con un chiarimento.

Cosa dicevano i nuovi termini

Nel mirino la sezione 6.3, dedicata alla “Licenza a WeTransfer”, in cui si spiegava che, per far funzionare e migliorare il servizio, la piattaforma necessitava di una licenza d’uso sui contenuti caricati dagli utenti. Tra gli scopi menzionati, anche lo sviluppo di nuove tecnologie e, qui il punto critico, l’uso dei contenuti per migliorare l’intelligenza artificiale, in particolare i sistemi di moderazione automatica.

Una formula che ha fatto temere a molti che i propri materiali, spesso frutto di ore di lavoro creativo o dati sensibili, potessero finire in pasto ad algoritmi e processi non ben definiti.

Il passo indietro del 15 luglio

Solo due settimane dopo, arriva la retromarcia. Il 15 luglio, infatti, WeTransfer pubblica una nuova versione dei Termini di Servizio riveduta. La modifica riguarda proprio quella parte controversa: niente più riferimento all’addestramento dell’IA.

Cosa resta davvero

Bending Spoons ha chiarito che la proprietà dei contenuti resta sempre in mano all’utente, come specificato nella sezione 6.2:

“Non rivendichiamo alcun diritto di proprietà sul Contenuto. Voi o i vostri licenziatari detenete e mantenete tutti i diritti, titoli e interessi, compresi tutti i diritti di proprietà intellettuale.”

La licenza che gli utenti concedono serve solo a garantire il funzionamento tecnico del servizio. Non è una novità: già nei precedenti termini (sezione 10.5), si parlava di una licenza ampia per usare i contenuti in funzione del servizio stesso, dal caricamento alla visualizzazione, fino a operazioni come ridimensionamento o traduzione.

Nessun cambiamento reale nella gestione dei contenuti

In pratica, non cambia nulla nel modo in cui WeTransfer tratta i file degli utenti. Il linguaggio aggiornato ha l’obiettivo di semplificare la lettura e rendere più trasparente l’utilizzo del servizio.

Un linguaggio più chiaro

Grazie ai feedback ricevuti, l’azienda ha reso i termini più comprensibili e ha eliminato ogni riferimento all’uso di AI per la moderazione dei contenuti, chiarendo che WeTransfer non usa né ha mai usato l’IA per analizzare o processare i file degli utenti.

La versione aggiornata della clausola 6.3 ora recita:

“Per permetterci di gestire, fornirvi e migliorare il Servizio e le nostre tecnologie, dobbiamo ottenere da voi alcuni diritti relativi al Contenuto coperto da diritti di proprietà intellettuale. Con la presente ci concedete una licenza gratuita per utilizzare il vostro Contenuto ai fini del funzionamento, dello sviluppo e del miglioramento del Servizio, in conformità con la nostra Informativa sulla Privacy e sui Cookie.”

In sintesi, cosa c’è da sapere:

— I vostri contenuti restano vostri. La proprietà intellettuale non cambia.
— Autorizzate l’uso tecnico dei file per poter usare il servizio.
— I termini rispettano le normative privacy, incluso il GDPR.
NO — WeTransfer non usa i vostri contenuti per addestrare l’IA.
NO — I vostri contenuti non vengono venduti a terzi.

Un’iniziale ambiguità che, per fortuna, ha avuto un epilogo rassicurante. Ma resta un monito per tutti: leggere i termini di servizio non è mai una perdita di tempo.

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