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Web series: ecco perché TIM e Vivendi puntano su smartphone e tablet

Un format veloce, disegnato appositamente per la fruizione via smartphone e tablet di mini serie originali da dieci minuti a episodio, capaci di catturare l’attenzione degli utenti italiani in mobilità. Questo il senso della nuova app, si chiama STUDIO+, lanciata da TIM e Vivendi (che controlla il 23,15% di TIM) che puntano su titoli originali (sulla scia di Netflix) disegnati appunto per il display dello smartphone, da fruire anche in HD da rete mobile, WiFi e anche offline in download.

La nuov app costerà 3,99 euro al mese o 1,49 euro a settimana.

A febbraio arriva “Deep”, la serie franco-italiana che vede nel cast Ornella Muti e Caterina Murino.

Mini-serie da 10 episodi che, in questa prima fase di lancio prevedono, 15 stagioni complete di diverso genere, dall’azione alla fantascienza, dal romanticismo al dramma fino all’avventura, suspense, horror oltre ad un ricco catalogo di cortometraggi, per un totale di oltre 200 video.

TIM non è il primo operatore europeo a sposare STUDIO+, già adottato da Telefonica in Spagna il mese scorso dopo che Vivendi ha deciso di voler puntare appunto sugli operatori tradizionali, piuttosto che sugli OTT come Google, per promuovere i contenuti e la cultura europea.

Web series, perché funzionano

Soli ma accompagnati, ossimoro ma vero! Eh già, appena c’è da aspettare un minuto, (magari!), fare quattro fermate in metro o in autobus, per non parlare del treno, dell’aeroporto o dello studio dentistico e delle varie file d’attesa in comune, all’INPS, Equitalia, segreterie universitarie e altri luoghi di dispiacere, ora siamo “salvati” dal nostro cellulare.

Perché scatta la visione dell’episodio di una web serie. L’importante è svagarsi, scoprire o ritrovare i protagonisti di una storia che ingannerà la nostra attesa. Da prendere per strada, da scoprire e/o da seguire con passione, la web serie si consuma senza moderazione soprattutto per i più giovani, per caso o per curiosità per i senior.

Attenzione può creare dipendenza: è un sogno da bambini che si avvera, che ci permette di non rimanere mai più senza una storia per divertirci, sorprenderci, farci paura, (l’horror è un genere che va fortissimo), trasportarci in mondi paralleli, (anche la fantascienza è molto gettonata) o ritrovarci nei panni di un protagonista spesso fantozziano che un po’ ci assomiglia.

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