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Web e fisco. Francesco Boccia (Pd): ‘Renzi si prenda le sue responsabilità’

Francesco Boccia

Francesco Boccia

Come è cambiato lo scenario dall’autunno scorso, quando Francesco Boccia (Pd), presidente della Commissione Bilancio alla Camera presentò la web tax? ‘’Di certo c’è una maggior consapevolezza sul tema – dice Boccia nel suo intervento al seminario ISIMM ‘Servizi digitali ed eCommerce: profili fiscali e regole di mercato’  – ci sono dei numeri certificati dalla Repubblica italiana e dall’Agenzia delle Entrate. Io all’epoca ho forzato la situazione, ma occupandomi di economia e finanza ho sempre sperato di costruire un fisco equo, ed è per questo che definirei la norma come ‘equality tax’.

Le nuove tecnologie alterano gli equilibri della catena del valore, il legislatore deve prenderne atto e intervenire adeguando il fisco alle nuove condizioni. Io credo che la nostra intelaiatura fiscale non abbia più senso: da italiano ed europeo avrò diritto di spostare le entrate fiscali nel mio paese?’. Secondo Boccia,  ‘è evidente l’asimmetria fiscale dell’economia digitale quando è dovere del legislatore mettere tutte le aziende in grado di operare in un regime di concorrenza leale’.

Tanto più che, aggiunge Boccia, lo stesso dibattito è ben vivo anche negli Usa, dove si pretende che ‘le tasse indirette vadano nelle casse delle città e degli Stati – dice – L’Italia dal canto suo ha tenuto in vigore il ruling finanziario e la tracciabilità, portando l’imponibile (della web tax ndr) da 8 milioni a 137 milioni. La soluzione migliore è quella di spostare l’imposizione dalle imposte dirette e a quelle indirette. Non ha più senso oggi inseguire la sede legale dell’azienda ma il Paese in cui queste fanno business e profitti”.

Il quadro, chiude Boccia, è chiaro: ‘Gli OTT sono delle potenze con una capitalizzazione superiore alla Borsa di Milano – dice – l’Europa sta perdendo 3 a 0 e non possiamo permetterci di aspettare fino al 2017 per avere un nuovo regime fiscale. Ma affidarsi all’OCSE come arbitro è come gettare la palla in tribuna e non possiamo permettercelo’.

Quindi? ‘Dopo il diktat del presidente del Consiglio la web tax è stata congelata – dice – ora mi aspetto una presa di responsabilità da parte sua su questo tema e che lasci una traccia del semestre di presidenza italiana della Ue. Negli Usa hanno calcolato che sono 100 miliardi di denaro esentasse che si sono spostati da settori tradizionali al digitale. In Italia ci sono 25 miliardi (11,5 miliardi realizzati dall’eCommerce e 10 miliardi realizzati dalle web company) su cui non si raccoglie gettito. Ripeto, io non ho nulla contro le multinazionali ma voglio difendere il mio paese. Se un’azienda raccoglie risorse da consumatori italiani deve pagare il fisco in Italia’.

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