Paradisi fiscali

Web e fisco, dal primo gennaio addio al ‘Double Irish’

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Il governo irlandese ha cancellato il famoso ‘Double Irish’ che permetteva alle multinazionali, tante di internet, di bypassare il fisco. Le misure entreranno in vigore con il nuovo anno per le nuove aziende. Le altre godranno di un periodo di transizione fino al 2020.

L’Irlanda ha ceduto, addio al Double Irish. Dopo le indagini aperte dalla Commissione Ue sugli accordi fiscali garantiti ad alcune multinazionali, tra queste anche Apple, il governo di Dublino ha deciso di intervenire drasticamente, cancellando le norme che assicuravano le agevolazioni.

Come avevamo anticipato, ieri è stato presentato il documento di programmazione finanziaria per il 2015 che mette fine a partire dal 1° gennaio al Double Irish, il sistema di ottimizzazione fiscale che permetteva a molte società di bypassare il fisco nei Paesi europei dove operavano per beneficiare delle agevolazione garantite dal governo irlandese.

“Le regole stanno per cambiare“, ha detto il Ministro delle Finanze Michael Noonan. D’ora in poi tutte le aziende registrate in Irlanda dovranno avere anche qui la ‘residenza fiscale’.

Al momento la legge permetteva, infatti, alle holding di localizzare la sede effettiva di gestione in un altro Paese, solitamente un paradiso fiscale come le Cayman o le Bermuda dove agli utili d’impresa viene applicata un’aliquota pari a zero.

Un escamotage che consentiva alle società di spostare ogni anno, legalmente, miliardi di euro di profitti in queste mete esotiche.

Le modifiche avranno effetto a partire dal 1° gennaio del prossimo anno per tutte le nuove aziende. Per le altre è garantito un periodo di transizione fino alla fine del 2020.

Per l’Irlanda è la fine di un’era e non è detto che a stretto giro anche il Lussemburgo, un altro paradiso fiscale europeo, non segua a ruota.