Key4biz

“Vuoi fare il test sierologico?” Il ministero della Salute chiede alle telco i numeri di telefono. Dati cancellati dopo 40 anni

test_seriologici_lunedì_18_maggio

Da lunedì 18 maggio potreste essere contattati dalla Croce Rossa Italiana con l’invito ad effettuare il test sierologico per la misurazione degli anticorpi contro il nuovo coronavirus. Il numero dell’utenza telefonica sarà comunicato, “con modalità sicure”, dai fornitori dei servizi telefonici qualora doveste far parte del campione di 150mila italiani.

Così il Governo ha dato il via all’indagine di sieroprevalenza disciplinata dal decreto-legge del 10 maggio, in vigore da oggi, che prevede misure urgenti in materia di studi epidemiologici e statistiche sul SARS-COV-2. Lo screening serve a comprendere quante persone siano entrate in contatto con il virus: il gruppo di 150mila persone sarà scelto dall’ISTAT sulla base di un campione rappresentativo delle diverse fasce di età, del luogo di residenza e della professione. L’elenco è stato stilato in collaborazione con Istat e Inail, mentre il tipo di test su sangue venoso è stato indicato dal Comitato tecnico scientifico. 

Il provvedimento del governo autorizza al trattamento dei dati personali “nell’interesse pubblico nel settore della sanità pubblica”. I titolari del trattamento sono i “competenti uffici del Ministero della salute e l’ISTAT”.

L’indagine, che sarà condotta dal Ministero della salute e l’ISTAT, per il perseguimento delle finalità statistiche e di ricerca scientifica, sarà basata sull’esecuzione delle analisi del test sierologico i cui dati saranno trasmessi nell’apposita piattaforma tecnologica istituita presso il Ministero della salute.

Vediamo punto per punto cosa prevede il decreto-legge, come la Croce Rossa Italiana contatterà le persone e la modalità per effettuare il test, come sarà condotta l’indagine di sieroprevalenza, il modo in cui saranno tutelati i dati personali del campione, anche genetici e relativi alla salute, la trasmissione dei dati alla piattaforma tecnologica da istituire presso il ministero della Salute e la cancellazione dei dati.

Balza subito all’occhio il termine di utilizzo dei dati “per il perseguimento delle finalità statistiche e di ricerca scientifica il Ministero della salute e l’ISTAT cancellano i dati trascorsi 40 anni dalla raccolta”.

Sottosegretaria Zampa, ‘test sierologici subito e nessun problema privacy’

“Il decreto-legge in vigore da oggi risolve il nodo della privacy”, ha dichiarato all’Adnkronos Salute il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa. “Non c’è nessuna preoccupazione: ricevi una telefonata e se non vuoi partecipare dici di no. Sono stati usati i codici fiscali che fanno risalire alle persone. Ci voleva un provvedimento che risolvesse la questione della privacy, che è stata affrontata e risolta con questo decreto”.

Indagine di sieroprevalenza sul SARS-COV-2 condotta dal Ministero della salute e dall’ISTAT

In considerazione della necessità di disporre con urgenza di studi epidemiologici e statistiche affidabili e complete sullo stato immunitario della popolazione, è scritto nel decreto-legge, indispensabili per garantire la protezione dall’emergenza sanitaria in atto, è autorizzato il trattamento dei dati personali, anche genetici e relativi alla salute, per fini statistici e di studi scientifici svolti nell’interesse pubblico nel settore della sanità pubblica, nell’ambito di un’indagine di sieroprevalenza condotta congiuntamente dai competenti uffici del Ministero della salute e dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT), in qualità di titolari del trattamento.

Come sarà individuato il campione dall’ISTAT


L’ISTAT, in accordo con il Comitato Tecnico Scientifico, si legge anche nella bozza del decreto-legge Rilancio, individua, tramite i propri registri statistici:

Come è prevista la trasmissione dei dati alla piattaforma istituita presso il ministero della Salute

“L’ISTAT trasmette”, si legge ancora nel decreto-legge a pagina 31, “con modalità sicure, alla piattaforma i dati anagrafici e il codice fiscale degli individui rientranti nei campioni nonché degli esercenti la responsabilità genitoriale o del tutore o dell’affidatario dei minori d’età rientranti nei medesimi campioni”.

Le utenze di telefonia dei clienti trasmesse al ministero della Salute

“I competenti uffici del Ministero della salute” richiedono ai fornitori dei servizi telefonici, che sono tenuti a dare riscontro con modalità sicure, le utenze di telefonia dei clienti che dovessero rientrare nei campioni ovvero esercitare la responsabilità genitoriale o essere tutori o affidatari di minori rientranti nei campioni.

Acquisiti i dati anagrafici e il codice fiscale degli individui rientranti nei campioni tramite la piattaforma per favorire l’adesione all’indagine, le regioni e le province autonome, avvalendosi delle anagrafi degli assistiti, comunicano con modalità sicure ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta i nominativi dei relativi assistiti rientranti nei campioni, affinché li informino dell’indagine in corso. 

Sarà la Croce Rossa a telefonare alle persone

In totale, si apprende dalla Croce Rossa Italiana, verranno effettuate circa 190mila chiamate per arrivare a garantire il campione fissato di 150mila. Saranno impegnati 550 tra volontari ed operatori su base regionale e ci sarà una struttura nazionale di supporto. 

La Croce Rossa Italiana verifica telefonicamente la disponibilità dei singoli all’effettuazione delle analisi sierologiche, fissando l’appuntamento per il prelievo, rivolgendo loro uno specifico questionario predisposto dall’ISTAT, in accordo con il Comitato Tecnico Scientifico e fornendo, in maniera sintetica, le informazioni di cui agli articoli 13 e 14 del Regolamento (UE) 2016/679, in ordine al trattamento dei dati personali per le finalità di cui al presente articolo. Le informazioni agli interessati sono pubblicate in maniera completa e consultabili sui siti istituzionali del Ministero della salute e dell’ISTAT. 

I campioni raccolti presso gli appositi punti di prelievo vengono analizzati e refertati dai laboratori individuati dalle regioni e dalle province autonome, che comunicano i risultati delle analisi svolte all’interessato e, per il tramite della piattaforma ai competenti uffici del Ministero della salute e dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT)

I campioni raccolti sono consegnati, a cura della Croce Rossa Italiana, alla banca biologica dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “L. Spallanzani”.

È fondamentale che le persone, inserite nel campione casuale, diano il loro contributo. Partecipare non è obbligatorio ma è un bene per se stessi e per l’intera comunità”. Lo afferma l’Istat in una nota sottolineando che la titolarità dell’indagine sierologica su Covid-19 è di ministero della Salute e Istat. L’obiettivo, si spiega, è capire quante persone hanno sviluppato gli anticorpi al Coronavirus, anche in assenza di sintomi, attraverso l’osservazione di un campione di 150mila persone sull’intero territorio italiano.
“Attraverso l’indagine – si spiega – si otterranno informazioni necessarie per stimare dimensioni e estensione dell’infezione nella popolazione e descriverne la frequenza in relazione ad alcuni fattori quali sesso, età, regione di appartenenza, attività economica. Per ottenere risultati più precisi”. Le informazioni raccolte, sottolinea ancora l’Istat nella nota, saranno essenziali per indirizzare politiche a livello nazionale o regionale e per modulare le misure di contenimento del contagio. “I risultati dell’indagine, diffusi in forma anonima e aggregata, potranno essere utilizzati per successivi studi e per l’analisi comparata con altri Paesi europei”, viene evidenziato. Infine, Croce Rossa Italiana, Regioni e medici di base saranno mobilitati per assicurare la corretta procedura di gestione dei prelievi e il contatto dei cittadini chiamati a partecipare all’indagine

I campioni conservati alla banca biologica dello “Spallanzani per un periodo non superiore a 5 anni

Il trattamento dei campioni e dei relativi dati è effettuato per esclusive finalità di ricerca scientifica sul SARS- COV-2 nel rispetto delle prescrizioni del Garante per la protezione dei dati personali individuate nel provvedimento del 5 giugno 2019 e successive modificazioni. Il titolare del trattamento dei dati raccolti nella banca biologica è il Ministero della salute e l’accesso ai dati da parte di altri soggetti per le predette finalità di ricerca è consentito esclusivamente nell’ambito di progetti di ricerca congiunti con il medesimo Ministero. Gli interessati sono adeguatamente informati dei progetti di ricerca condotti sui campioni e sui dati presenti nella banca ai sensi degli articoli 13 e 14 del Regolamento (UE) 2016/679. I campioni sono conservati per le finalità di cui al presente comma presso la predetta banca biologica per un periodo non superiore a 5 anni. 

“La diffusione dei dati è autorizzata solo in forma anonima e aggregata”

Il ministero della Salute e l’ISTAT per lo svolgimento dell’indagine, si avvalgono, ai sensi dell’articolo 28 del Regolamento (UE) 2016/769, della Croce Rossa Italiana, delle regioni, delle province autonome e dei laboratori di cui al comma 6, nonché dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. Le regioni e le province autonome, ove risulti necessario per finalità di analisi e programmazione nell’ambito dell’emergenza epidemiologica in corso, hanno accesso ai dati dei propri assistiti, in forma individuale ma privi di ogni riferimento che ne permetta il collegamento diretto con gli interessati e comunque con modalità che, pur consentendo il collegamento nel tempo delle informazioni riferite ai medesimi individui, rendono questi ultimi non identificabili e ai dati relativi agli assistiti delle altre regioni e province autonome in maniera anonima e aggregata, a soli fini comparativi. La diffusione dei dati è autorizzata solo in forma anonima e aggregata. 

Ministero della Salute e ISTAT cancellano i dati personali dopo 40 anni

I dati personali sono conservati da ciascun soggetto coinvolto per il tempo strettamente necessario allo svolgimento delle finalità di cui al presente articolo; per il perseguimento delle finalità statistiche e di ricerca scientifica il Ministero della salute e l’ISTAT cancellano i dati trascorsi quaranta anni dalla raccolta.

Rilevazioni dell’ISTAT anche con Big Data

In considerazione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e della necessità e urgenza di disporre di statistiche ufficiali tempestive, affidabili e complete sul sistema economico e produttivo nazionale e sui fenomeni sociali, epidemiologici e ambientali, anche a supporto degli interventi di contrasto all’emergenza sanitaria e di quelli finalizzati alla gestione della fase di ripresa, l’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) è autorizzato, fino al termine dello stato di emergenza dichiarato con delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020 e per i dodici mesi successivi, a effettuare rilevazioni, anche longitudinali, elaborazioni e analisi, per comprendere la situazione economica, sociale ed epidemiologica italiana, anche mediante l’integrazione di dati provenienti da fonti amministrative e di Big Data.

Exit mobile version