Vorticidigitali. La digital transformation nel food: intervista a Valentina Lanza (Gruppo Fini)

di Andrea Boscaro |

La digital transormation delle PMI, un processo ormai irreversibile che pone opportunità e sfide a seconda del modo con cui ci si pone di fronte.

Vorticidigitali è una rubrica settimanale a cura di @andrea_boscaro promossa da Key4bizwww.thevortex.it. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

La scorsa settimana si è tenuta a Roma la Social media week, la tradizionale manifestazione organizzata da Business International che aggrega nella Capitale eventi e occasioni di incontro sui temi del digitale orientati al business, ma anche alla tecnologia nella sua dimensione di ormai pervasiva presenza nelle nostre vite.

In un panel, da me moderato, sulla digitalizzazione delle PMI ho avuto il piacere di incontrare Valentina Lanza, Head of Marketing and Communication del Gruppo Fini con la quale si è riflettuto sui pro e sui contro di tale ormai irreversibile processo, facendo emergere come ciascuna di queste sfide possa rappresentare un’opportunità o un ostacolo a seconda del modo con cui ci si pone di fronte.

K4B. Buongiorno Valentina, si parla in modo crescente ed urgente di digital transformation anche nella PMI: quali sono le opportunità?

Lanza. In primo luogo la Rete è un eccezionale canale di ascolto e di conoscenza del target: sapere cosa pensa del nostro brand la gente permette di prendere decisioni più oculate soprattutto se si è capaci di gestire al meglio il customer care con un rapporto diretto, in grado di dare rassicurazioni di qualità, argomentare e spiegare il prodotto e le eventuali problematicità riscontrate.

K4B. Esistono vantaggi anche sul piano commerciale?

Lanza. Anche nel mondo del food si sta palesando la possibilità di vendere online: Amazon e gli altri marketplace costituiscono nuove opportunità accessibili anche con investimenti ridotti.

K4B. Quali sono invece, a tuo avviso, le criticità di questo cambiamento?

Lanza. Mantenere una coerenza di linguaggi pur con user experience ad hoc: per il consumatore non esiste differenza tra online e offline perché è sempre la stessa marca a parlare. Per questo occorre investire nella costruzione di siti web e pagine social: a fronte di ogni media guadagnato ci sono infatti sempre investimenti per creare media proprietari (siti web, blog aziendali ecc.) pagine social ben gestite e a pagamento (campagne Adwords e Facebook). Occorre infatti sfatare un mito: a zero budget sui media proprietari, non si generano media guadagnati.

K4B. Occorre cambiare perché é il consumatore ad essere cambiato?

Lanza. Cambia il processo di acquisto che non è più lineare come una volta: la conoscenza del prodotto avviene online e in qualunque momento. Ed ecco perché, in modo speculare, anche l’azienda deve cambiare semplificandosi in tutte le funzioni grazie al cloud computing e ai sistemi integrati, ma anche in virtù di una migliore comunicazione interna con community online, gruppi chiusi su Facebook e condivisione delle notizie che riguardano, il mercato e la vita dei suoi dipendenti. Questo permette che si creino nuove professioni in azienda e nuovi ruoli.

K4B. Questa transformation non è semplice per una PMI…

Lanza. No, soprattutto non è semplice far comprendere questo cambiamento e il valore degli investimenti in marketing digitale che serve anche a vendere.In più vi è necessità di redigere social policy aziendali per evitare la fuoriuscita di informazioni riservate o di danneggiare l’immagine. Sul fronte del capitale umano, vi è difficoltà a trovare nuovi professionisti formati o a convincere i dipendenti più restii a cambiare il loro modo di lavorare alla luce delle nuove opportunità offerte dal digitale.

K4B. Grazie mille, Valentina.

Lanza. Grazie a voi.