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#Vorticidigitali. Conoscere, accompagnare, promuovere: le armi contro il cyberbullismo

Cyberbullismo

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#vorticidigitali è una rubrica settimanale a cura di @andrea_boscaro promossa da Key4biz e www.thevortex.it.

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Il bullismo è oggi la preoccupazione più sentita da parte dei ragazzi, anche più della droga e degli incidenti in auto: secondo i dati Ipsos in una ricerca uscita all’inizio dell’anno per Save The Children tale fenomeno è citato come preoccupazione dal 71% degli adolescenti e la sua declinazione digitale ne rende ancora più preoccupante gli effetti per la persistenza nel tempo e per la sua ampiezza che supera i limiti di spazio e gli ambienti in cui le umiliazioni possono essere perpetrate.

Se cominciano ad esistere degli approcci sistemici al fenomeno – come gli sportelli di ascolto attivati in Lombardia o passi avanti compiuti dalle piattaforme sulla configurazione dei profili – la miglior prevenzione nasce dall’approccio educativo che le famiglie e gli insegnanti devono adottare e che, per usare le riflessioni fatte dalla pedagogista di Coderdojo Barbara Laura Alaimo, si traducono nella necessità di conoscere gli ambienti digitali, accompagnare i ragazzi ad un loro uso consapevole e promuovere la Rete come strumento per informarsi ed imparare.

Conoscere gli strumenti digitali significa avere, da parte dei genitori e degli insegnanti, la curiosità a comprendere quali ambienti i ragazzi frequentano non limitandosi al più scontato Facebook e dimostrare una curiosità nei confronti di ciò che loro fanno.

Tale curiosità deve spingere ad accompagnarli ad usare le piattaforme in modo consapevole, a configurare correttamente le impostazioni dei profili e a condividere le criticità che possano aver vissuto: è importante infatti coinvolgere appena possibile un adulto di fronte ad episodi di bullismo online.

Promuovere la Rete significa infine aiutare i ragazzi a comprendere che ciò che stanno facendo online – e questo è vero in particolare per i bulli – determina la loro immagine e potrà influire su come saranno visti in futuro dagli altri.

In tutto questo, la scuola e la didattica digitale giocano un ruolo determinante ed ecco perché gli interventi di Dianora Bardi di ImparaDigitale e Karen Nahum di De Agostini si sono focalizzati su un concetto chiave: l’uso assiduo dei dispositivi da parte dei ragazzi non significa che effettivamente siano consapevoli delle loro potenzialità e delle loro aree di attenzione. Agli adulti il compito di fare educazione digitale ed educazione tout court.

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