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Voli a terra. L’azzeramento del roaming pesa sulle casse delle telco

Lo stop forzato del turismo a causa del virus pesa sulle casse delle telco che nei prossimi 9 mesi perderanno fino a 25 miliardi di dollari in mancati ricavi per l’azzeramento dei ricavi del roaming internazionale, che ha un giro d’affari annuo di 51 miliardi. La stima delle perdite arriva da un report di Juniper Research, che ha così quantificato i danni globali dovuti alle restrizioni dei viaggi e al blocco degli spostamenti delle persone sulle casse degli operatori.

Di fatto, lo stop forzato al turismo internazionale cancella le entrate da roaming, quella tariffa aggiuntiva prelevata dai gestori quando i loro clienti sono all’estero.

Il lockdown danneggia le Tlc

E così la industry delle telecomunicazioni viene duramente colpita dal lockdown, così come altri settori pesantemente penalizzati come le compagnie aeree, gli hotel e altre attività legate al comparto dei viaggi. Il blocco degli spostamenti, con il conseguente stop ai ricavi da roaming, potrebbe protrarsi fino all’estate.

Italia fra i paesi più colpiti

“I paesi a farne maggiormente le spese sono quelli a vocazione turistica come l’Italia, l’a spagna la Grecia e anche al Francia”, fa notare Carlos Winzer, VP responsabile Telecom di Moody’s. Nessun turista dalla Cina, dagli Usa o dall’Europa metterà piede in Italia quest’estate.

Viaggi aerei interrotti

Le compagnie aeree, quasi tutte, hanno di fatto interrotto o limitato al minimo indispensabile i voli internazionali, di pari passo con l’interruzione di 30 giorni di tutti i voli fra Usa ed Europa.

Nel peggiore degli scenari immaginato nel report di Juniper, il virus continua ad accelerare e possibilmente compare di nuovo in una seconda ondata che provoca la cancellazione di 650 milioni di passeggeri e di prenotazioni di biglietti aerei nei prossimi 9 mesi. Si tratta dell’80% del complesso dei passeggeri stimati.

A queste condizioni, gli operatori perderebbero 13 miliardi di ricavi complessivi in ricavi da roaming soltanto nel terzo trimestre del 2020, fra giugno e settembre, che in circostanze normali rappresentano il periodo stagionale più proficuo per il settore dei viaggi.

Roaming pari al 6% dei fatturati Tlc

E’ vero che i ricavi da roaming rappresentano soltanto il 6% dei ricavi complessivi degli operatori, ma visto che il turismo e i viaggi internazionali sono a terra non ci sono mezzi alternativi al momento per mitigare se non compensare questa perdita secca, di cui si sono lamentati pochi giorni fa in audizione alla Camera in Commissione Trasporti sia l’ad di Vodafone Italia Aldo Bisio sia quello di Tim Luigi Gubitosi.

Tra l’altro, i surrogati ai viaggi di lavoro che sono video conferenze e appuntamenti su Zoom e Skype rappresentano una valida alternativa e consentono quindi agli utenti di evitare i viaggi tout court.

Le richieste del Governo alle Tlc

Una perdita secca di ricavi per le telco, alle quali il Governo nel decreto Cura italia, definendo le reti di tlc servizi essenziali, chiede agli operatori però di aumentare del 30% la capacità di rete per fronteggiare l’aumento sensibile del traffico dopo il lockdown. Un aumento di traffico che, va detto, non porta ricavi aggiuntivi alle telco visto che gli abbonamenti di connettività sono perlopiù flat e non a consumo.

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