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Vivendi punta allo streaming per diventare un gigante europeo dei media

Vivendi

Vivendi punta a crescere sul mercato dei contenuti di qualità per costruirsi una forte presenza in Europa e più in particolare nell’Europa del Sud.

In questo progetto, il nostro Paese, attraverso la partecipazione in Telecom Italia, (14,9%) rappresenta ‘vantaggi significativi’, come ha precisato ieri l’amministratore delegato Arnaud de Puyfontaine, in occasione della presentazione dei risultati del primo semestre di Vivendi.

Il piano del presidente Vincent Bolloré comincia a essere sempre più chiaro anche per l’Italia dove sono già partiti i primi incontri con il governo e il management dell’operatore tlc.

Non a caso il finanziare bretone da oggi è anche presidente del Consiglio di sorveglianza della pay tv Canal+, in sostituzione di Puyfontaine, asset centrale della media company francese nella quale da alcuni mesi è già stata avviata un’azione di riorganizzazione dei vertici in modo che Bollorè possa contare su top manager in linea col proprio piano strategico.

Obiettivo? Ovvio, la distribuzione di contenuti, che sono ormai asset sempre più pregiati, e gli accordi con i principali operatori telecom europei.

Ma non solo. Ieri alla presentazione dei risultati è emerso chiaramente che Vivendi “è in trattative esclusive per diventare socio di minoranza del futuro terzo gruppo mondiale nella produzione di programmi in streaming che risulterà dalla fusione tra Banijay e Zodiak”.

Creata nel 2008 dall’ex patron di Endemol France, Stéphane Courbit, Banijay raggruppa in particolare Air Productions e H2O. Lo scorso anno è divenuta in Francia il numero uno dei produttori dei programmi in streaming.

Zodiak Media, controllata dall’italiana De Agostini (che possiede anche il 17% di Banijay), è proprietaria tra le altre di ALP e KM.

Le due aziende hanno annunciato la fusione il 29 luglio per dar vita a una nuova unità da un miliardo di euro di fatturato, terzo nel mondo dopo Endemon-Shine Fremantle.

Lo streaming è chiaramente una priorità strategica di Vivendi e sarà il nuovo pilastro di Canal+.

Dopo il rafforzamento della presenza in Dailymotion (passando dall’80% al 90%) e l’ingresso in Telecom Italia già si guarda al futuro.

Forte di risultati superiori alle previsioni degli analisti, Vivendi può guardare con tranquillità a nuove espansioni.

Vivendi ha infatti registrato nel primo semestre un fatturato di 5,1 miliardi di euro in crescita del 2,4% e può contare su una liquidità di 9 miliardi di euro grazie in particolare alla cessione degli asset tlc, Sfr in Francia e Gvt in Brasile.

Il gruppo, che detiene anche lo 0,9% di Telefonica, sta guardando con attenzione al mercato audiovisivo di Italia e Spagna per eventuali acquisizioni.

Dailymotion sarà un asset chiave per la distribuzione dei contenuti della compagnia sul web specie quelli di Universal Music, leader mondiale del settore con sede a Los Angeles, dove quest’anno Bolloré si è già recato tre volte. Segno che Vivendi guarda ormai al proprio futuro con una visione internazionale.

Anche Canal+ è in forte crescita specie in Africa dove Vivendi aprirà un ufficio sulla Costa d’Avorio.

Va forte anche il servizio streaming, che concorre direttamente con Netflix, che può contare su 700 mila abbonati.

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