Strategia

Vivendi perde i diritti del calcio inglese e punta a BeinSport

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La Premier League passa a Drahi. Brutto colpo per la società francese che però starebbe trattando con la pay tv di Al Jazeera. Un nuovo acquisto?

Riflettori puntati ancora una volta su Vincent Bolloré. In Italia resta ancora incerta la sua strategia futura, alimentata dalle difficoltà col Cda di Telecom e dal ruolo che avrà Enel nel dispiegamento della fibra ottica, ma anche in Francia la media company comincia ad avere problemi.

Difficoltà che ovviamente si ripercuoteranno in Italia e che potrebbero ridefinire i progetti di Bolloré per il nostro Paese.

Alcuni cominciano a domandarsi se il gruppo d’oltralpe intende proseguire sulla strada degli investimenti nelle tlc o se invece non sia meglio riassestarsi sul core business dell’azienda, che è appunto quello televisivo.

Qualcuno arriva a ipotizzare che Bolloré sia interessato a rilevare tutta Mediaset, andando al di là della ventilata possibilità di ingresso in Premium, la pay tv del Biscione.

Per Bolloré non sarà facile decidere.

Intanto perché questo suo spostamento di interesse e attenzione verso il mercato tlc gli ha fatto perdere in Francia l’asta per i diritti della Premier League inglese, molto seguita dai francesi.

Un brutto colpo, visto che in molti potrebbero decidere di non rinnovare l’abbonamento a Canal Plus, la pay tv di Vivendi, che era in corsa per i diritti televisivi sportivi.

A farne le spese potrebbe essere il nuovo management dell’azienda televisiva, sostituito alcuni mesi fa proprio per volontà di Bolloré che adesso ha perso questa importante sfida.

In tutto questo, a rendere ancora più problematica la vicenda, c’è che ad assicurarsi i diritti della Premier League inglese sia stato il competitor di Bolloré, Patrick Drahi che ha messo sul piatto più di Vivendi dimostrando di essere un player agguerrito e con cui la società dovrà fare i conti.

L’avvicinamento a BeinSport

A complicare ulteriormente la situazione c’è BeinSport.

Secondo la stampa francese, nei giorni scorsi Bolloré e l’ex presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy sono stati visti insieme e pare che quest’ultimo abbia lavorato molto per avvicinare le due aziende.

La pay tv sportiva che fa capo ad Al Jazeera ha sempre avuto rapporti molto tesi con Canal Plus.

I due uomini avrebbero lavorato negli ultimi tempi per cercare di superare la situazione, tanto più che a Canal Plus servono contenuti premium per frenare l’emorragia degli abbonati e BeinSport detiene una parte dei diritti tv della Ligue 1 francese.

Le due tv hanno lanciato il 18 novembre un’offerta congiunta: tutti i nuovi clienti di Canal Plus potranno avere tre mesi di abbonamento alla tv del Qatar e successivamente mantenerlo a un prezzo molto vantaggioso.

Nell’asta per la Premier League, secondo alcune indiscrezioni, BeinSport avrebbe fatto un’offerta più bassa di Canal Plus, per altri addirittura non avrebbe proprio partecipato.

Questo spiegherebbe perché la pay tv di Vivendi, pensando di non avere competitor, ha presentato un’offerta vicina a quanto speso finora (63 milioni di euro).

La cifra esatta non si conosce ma pare dovrebbe essere tra i 61 e i 68 milioni di euro.

Una somma ben al di sotto da quanto chiesto dalla Premier League.

Risultato, i diritti se li è accaparrati Altice di Drahi per circa 100 milioni di euro o forse anche di più.

“Non è una catastrofe“, ha detto il patron di Canal Plus, spiegando che “il prezzo pagato da Altice non era compatibile con l’economia del gruppo” e ha ricordato che la società non avrà alcun problema a ‘sopravvivere’ così come fece quando i diritti se li assicurò TPS per il 2004-2007.

Sicuramente un cambio di marcia importante, visto che solo alcuni giorni prima il direttore sportivo di Canal Plus, Thierry Cheleman, parlava di aumentare l’offerta sportiva della pay tv, pianificando nuovi investimenti.

Forse si sperava che l’intesa con BeinSport assicurasse la vittoria, ma così non è stato.

Cosa succederà?

Secondo alcuni ci potrebbe essere un ritorno del Qatar nel capitale di Vivendi, da dove l’Emirato è uscito nel 2014.

Gli analisti finanziari di Oddo e Natixis scommettono invece sull’acquisto di BeinSport da parte di Vivendi o di Canal Plus.

Questa acquisizione sarebbe strategica per Canal Plus e potrebbe essere una soluzione alla perdita della Premier League“, assicura Natixis.

Ostacoli

Ma una simile operazione non sarebbe scevra da ostacoli. In primo luogo, BeinSport registra perdite per 250-350 milioni di euro l’anno. Si tratta di una cifra considerevole per Canal Plus, circa la metà del suo utile operativo.

Inoltre, anche se BeinSport è partita dalla Francia, adesso si è sviluppata in tutto il mondo e ha più di 40 milioni di abbonati in 33 Paesi.

Vendere solo gli asset francesi (2,5 milioni di abbonati) avrebbe poco senso e sarebbe un’operazione fallimentare.

“Il management di BeinSport ha più volte dichiarato di voler investire nel lungo termine e sviluppare un gruppo globale, specie in vista della Coppa del Mondo del Qatar nel 2022“, ha ricordato Natixis.

Una simile mossa non assicurerebbe Canal Plus dall’arrivo di nuovi e più forti competitor come fu con TPS che apri la porta a Orange.

Per non parlare poi dei problemi antitrust.

Canal Plus è in effetti già in posizione dominante sul mercato della pay tv, una posizione che si rafforzerebbe ancora di più con l’acquisto di BeinSport con il rischio che l’Autorità respinga l’operazione o imponga obblighi molto pesanti.

Il gioco vale la candela?