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Vivendi-Mediaset, udienza su Media For Europe rinviata a venerdì

Il Tribunale di Milano ha concesso una settimana in più di tempo a Mediaset e Vivendi per raggiungere un accordo sul progetto del Biscione di realizzare un grande gruppo televisivo paneuropeo in Media For Europe (MFE) a partire dalla fusione con le attività spagnole. Un progetto al quale Vivendi si oppone da tempo, ma che l’amministratore delegato di Mediaset Pier Silvio Berlusconi considera invece strategico per il futuro del gruppo.

La data ultima per arrivare ad un compromesso è stata posticipata a venerdì 29 novembre. Il fatto che le parti abbiano acconsentito a rimandare il verdetto finale potrebbe essere un buon segno, anche perché alla viglia dell’udienza fissata per venerdì scorso Mediaset aveva fatto che non si era giunti ad alcun tipo di conciliazione con il gruppo francese, secondo azionista del gruppo.

Il Biscione ha tuttavia lasciato una porta aperta per un eventuale accordo, fissando per il 10 gennaio prossimo un’assemblea generale straordinaria, dove i soci saranno chiamati a votare una modifica dello statuto di Media For Europe (MFE), la holding con sede in Olanda che sarà destinata a raggruppare le attività di Mediaset in Europa.

L’obiettivo così facendo è di ottenere il via libera all’operazione anche da parte degli azionisti riottosi, primo fra tutti Vivendi, che tuttavia replica non certo senza una punta di veleno chiedendosi se Mediaset in quell’occasione consentirà di partecipare all’assemblea anche a Simon, la fiduciaria che detiene la quota del 20% in capo al gruppo francese eccedente il 9,9% secondo il piano varato a suo tempo dall’Agcom.

Fino ad oggi, Vivendi ha fatto di tutto in diversi paesi (Italia, Spagna, Olanda) sul piano giudiziario per bloccare il progetto paneuropeo del Biscione. Un progetto al cui interno è prevista una ristrutturazione azionaria favorevole a Fininvest, la holding di Silvio Berlusconi, contestata da Vivendi.

Secondo fonti vicine al dossier, Vivendi sarebbe pronta a cedere una quota in Mediaset (il 20% in capo a Simon Fiduciaria) accettando così una minus valenza pur di uscire dallo stallo in cui si trova con Mediaset. La cifra su cui si sta trattando è di 3,25 euro per azione, che Vivendi accetterebbe a fronte del prezzo di carico a 3,7 euro sborsati nel 2016.  

In precedenza, Vivendi ha già rifiutato la cifra di 2,77 euro.

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