La battaglia

Vivendi-Mediaset, Agcom si rivolge all’Avvocatura su pronuncia Corte Ue

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Il consiglio dell'Autorità si rivolge all'Avvocatura dello Stato per un parere sulla sentenza della Corte di Giustizia Ue che boccia la norma italiana sul controllo incrociato nel settore Tlc e e Media che ha congelato il 19,9% di Vivendi in Mediaset.

Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha deciso di chiedere un parere all’Avvocatura dello Stato sui profili procedurali da seguire dopo la pronuncia della Corte di Giustizia Ue sul caso Vivendi, che di fatto ha bocciato la legge Gasparri con cui l’Autorità ha congelato la quota del 19,9% che il gruppo francese detiene nel Biscione.

Ci vorrà quindi ancora tempo prima che l’Authority prenda la sua decisione. Di fatto, la palla passa alla nuova Autorità, guidata dal presidente designato Giacomo Lasorella, che si insedierà nelle prossime settimane.

Nella seduta di oggi i consiglieri uscenti dell’Authority hanno stabilito di fare appello all’Avvocatura dopo che la settimana scorsa i giudici europei hanno di fatto ‘bocciato’ la delibera dell’Agcom. L’autorità stabiliva che Vivendi non potesse avere incroci azionari in Tim di cui ha il 23,4% e in Mediaset di cui ha il 29,9% portando il gruppo francese, di conseguenza a congelare una quota del 19,9% in Simon Fiduciaria, senza diritti di voto in assemblea del Biscione. Pena la violazione del Tusmar.

Vivendi si era appellata al Tar il quale a sua volta si era rivolto alla Corte di giustizia Ue che di fatto ha dato ragione ai francesi.

Sul tavolo dell’Authority ci sono diverse opzioni. L’Agcom potrebbe o annullare la delibera originaria contro la quale si è appellata Vivendi o sterilizzarne gli effetti in attesa del pronunciamento del Tar a dicembre oppure non sterilizzare gli effetti della delibera e aspettare ugualmente che il Tribunale amministrativo, cui si erano rivolti i francesi contro l’Agcom, prenda una decisione.

 

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