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Vivendi, appello in arrivo contro il golden power su Tim?

Vivendi sarebbe pronta a depositare un appello al Capo dello Stato contro la decisione del Governo di applicare i poteri speciali (golden power) nei confronti di Tim. L’appello arriverebbe prima della scadenza del 16 gennaio dei 90 giorni concessi a Tim per presentare il suo piano di rimedi in linea con le prescrizioni governative. Lo scrive Il Messaggero, secondo cui l’azionista francese che detiene il 24% di Tim contesta il decreto del 16 ottobre scorso firmato dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni che impone a Tim la costituzione di “un’apposita unità organizzativa (Organizzazione di Sicurezza) preposta alle attività rilevanti” che “dovrà essere affidata a un funzionario alla sicurezza scelto in una terna di nominativi proposti dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) della Presidenza del Consiglio dei Ministri” gestire tutte le questioni che riguardano la sicurezza degli asset sensibili di Tim, dalle società che se ne occupano direttamente come Sparkle e Telsy, alla gestione della rete, concedendo 90 giorni di tempo all’azienda per presentare i rimedi richiesti.

E’ la prima volta che il Governo italiano esercita i poteri speciali per intervenire su aziende private che gestiscono asset strategici per la sicurezza nazionale.

Il governo ha deciso di esercitare il golden power dopo che la Consob ha stabilito che Vivendi esercita “il controllo de facto” su Tim, con la quota del 24% e i due terzi del consiglio di amministrazione di sua emanazione. Vivendi e Tim contestano le conclusioni della Consob e sostengono che l’azionista francese eserciti soltanto attività di indirizzo e non di controllo nei confronti di Tim.

L’appello di Vivendi arriva prima dello scadere dei 90 giorni concessi dal Governo per presentare i rimedi richiesti dal decreto golden power, in scadenza il 16 gennaio.

Resta ora da capire la tempistica della vicenda, tanto più che fra meno di due mesi si andrà alle elezioni. Di fatto, la contesa potrebbe slittare e la decisione del Capo dello Stato potrebbe arrivare dopo le elezioni.

Il Messaggero aggiunge inoltre che Tim sta lavorando a diversi progetti, fra cui un piano di esuberi volontari di un centinaio di manager.

Sul fronte del contenzioso con Mediaset, proseguono i negoziati tra Vivendi e il Biscione per chiudere l’affaire Premium che si trascina ormai da luglio 2016. In ballo ci sarebbe un accordo sui contenuti, per l’acquisizione da Mediaset di contenuti da parte di Tim per un valore complessivo di 480 milioni di euro per la joint venture fra Tim e Canal+ (gruppo Vivendi) da trasmettere su Timvision. Resta da capire se l’operazione potrà andare in porto.

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