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Vito Cozzoli (Sport e Salute): ‘Momento migliore per investire nello sport. Oltre 80 aziende interessate all’acceleratore di startup’

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Al via WeSportUp, primo programma di accelerazione di startup in ambito sport e wellness, firmato da Sport e Salute S.p.A e StartupBootcamp.

Lo sport come bisogno primario per uno stile di vita stile sano, come lavoro e investimento per il rilancio di un importante settore dell’economia. WeSportUp, primo programma di accelerazione di startup in ambito sport e wellness, firmato da Sport e Salute S.p.A. e StartupBootcamp, sta riscuotendo grande successo. Dopo la presentazione ad inizio dicembre, prosegue lo sviluppo del progetto per creare il più importante hub in ambito sport e salute. Come? Ricercando e facendo crescere le migliori startup italiane, attraendo talenti dall’estero in collaborazione con i principali stakeholder, pionieri di un ecosistema innovativo e tecnologico. 

«Non si intende soltanto sviluppare un acceleratore che faccia nascere, crescere e internazionalizzare le startup sportive, ma creare un punto di riferimento per coloro che in Italia vogliono fare impresa attraverso lo sport, partendo dai gestori di servizi e di impianti sportivi», dichiara il presidente di Sport e Salute, Vito Cozzoli. «In questi giorni stiamo raccontando a oltre 80 aziende nazionali e internazionali il progetto dell’acceleratore – continua il presidente Vito Cozzoli – Il 17 dicembre abbiamo organizzato un webinar di approfondimento ad hoc. C’è grandissimo fermento. Abbiamo la speranza di potere trovare diversi Business Patrons estremamente qualificati per dare le ali a questo grande progetto di sport industry».

Sport e Salute S.p.A. lavorerà a stretto contatto con StartupBootcamp, leader mondiale e numero uno in Europa tra gli acceleratori delle startup, per definire gli ambiti di scouting e i processi di crescita, coinvolgendo nuove startup da tutto il mondo. Sono diversi gli ambiti di innovazione di WeSportUp: dalla performance degli atleti al benessere e alla nutrizione, passando per l’engagement dei tifosi, la gestione delle organizzazioni sportive e le tecnologie per gli stadi. Senza dimenticare le infrastrutture sportive, gli e-sports e la sostenibilità.

«Penso che sia il momento migliore per investire su una delle più importanti “economie” del futuro – sottolinea il presidente di Sport e Salute, Vito CozzoliUn’economia circolare, green, sostenibile, sociale e inclusiva. Del resto, tutti i grandi fondi propongono ormai investimenti ESG ovvero sostenibili. Perché? Perché è giusto e perché aumenta il rating dei loro prodotti – sottolinea il presidente di Sport e Salute – A Sport e Salute non chiedono l’Olimpico o il Foro Italico, i nostri asset di prestigio, ma di partecipare a progetti sociali per le palestre di periferia e per aiutare una società del territorio. Lo sport oggi è una grande occasione del mercato».

Lo sport, soprattutto in questo particolare momento storico, allarga i propri orizzonti e potenzialità. 

Sport e Salute vuole porsi come aggregatore dello settore industry italiano, del Made in Italy in questo settore in fermento, ma molto frammentato. Eppure il settore sportivo è un traino per l’economia, anche se poco conosciuto e poco considerato, con oltre 12 milioni di tesserati, 120 mila società e associazioni sportive, quasi 40 mila imprese attive, 330mila addetti e circa 17 miliardi di euro di fatturato. 

Un settore messo a dura prova dalla pandemia: «Il Covid-19 ha messo in ginocchio il nostro splendido sistema sociale sportivo, proprio per carenza di un’infrastruttura organizzativa, gestionale, tecnologica e di conseguenza economica. Solo grazie ad aiuti straordinari dello Stato e ad uno sforzo di tutto il sistema sportivo, Sport e Salute compresa, sono state ridotte le dolorose perdite di rete associativa e l’abbandono sportivo», ha concluso il presidente Vito Cozzoli.