finestra sul mondo

Visita di Trump al confine con il Messico, Commercio in negativo nel Regno Unito, Crescita industriale italiana

di Agenzia Nova |

Poteri, economia, finanza e geopolitica nelle ultime 24 ore.

Finestra sul mondo è una rubrica quotidiana con le notizie internazionali di Agenzia Nova pubblicate in collaborazione con Key4biz. Poteri, economia, finanza, lette in chiave di interdipendenza con un occhio alla geopolitica. Per consultare i numeri precedenti, clicca qui.

Germania, industriali chiedono politica “più dura” verso la Cina
Berlino, 11 gen 11:05 – (Agenzia Nova) – Gli li industriali tedeschi chiedono al governo una politica “più dura” verso la Cina, la seconda potenza a economica mondiale dopo gli Stati Uniti. Un risultato ottenuto da Pechino “utilizzando anche metodi controversi” come “il dumping dei prezzi, le acquisizioni di società europee ad alta tecnologia e gli interventi statali” nell’economia. In questo modo, il quotidiana tedesco “Die Welt” commenta il documento pubblicato ieri, 10 gennaio, dall’Associazione federale dell’industria tedesce (Bdi) che contiene 54 richieste “volte a rendere Europa e Germania più competitive contro il capitalismo di stato cinese”. Secondo il Bdi, “l’economia di mercato deve diventare più resiliente”. “Tra il nostro modello di economia di mercato liberale, aperta e sociale e l’economia cinese dominata dallo Stato sorge una competizione di sistemi”, afferma il Bdi. © Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Italia, la “bomba dell’economia” esploderà nel 2020
Berlino, 11 gen 11:05 – (Agenzia Nova) – Un debito pubblico a 2,3 miliardi di euro, pari a più del 130 per cento del Pil, e 376 miliardi di euro tra obbligazioni in scadenza nel 2019 e deficit di bilancio. Per il settimanale tedesco “Focus”, sono queste alcune delle componenti della “bomba a orologeria” dell’economia italiana, pronta esplodere nel 2020. Mentre il debito aumenta, la crescita in Italia si è fermata nel terzo trimestre del 2018 dopo tre anni di ripresa, nota “Focus”. Una situazione aggravata dalla legge di stabilità recentemente approvata, in cui la spesa pubblica non è indirizzata verso gli investimenti, ma verso “il mantenimento di costose promesse elettorali” dei partiti di governo, come il reddito di cittadinanza. Per l’economista Mario Seminerio, la legge sul bilancio è “una bomba ad orologeria la cui accensione è programmata per il 2020”, quando il governo intende aumentare l’Iva per 24 miliardi di euro”. Intanto, le stime di crescita in Italia nel 2019 sono state corrette al ribasso dall’1,5 all’1 per cento.ù © Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Francia-Germania, Macron e Merkel firmeranno trattato di cooperazione e integrazione il 22 gennaio
Parigi, 11 gen 11:05 – (Agenzia Nova) – – Il 22 gennaio prossimo, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Angela Merkel firmeranno ad Aquisgrana un nuovo trattato di cooperazione e integrazione tra Francia e Germania. La nuova intesa tra Parigi e Berlino, spiega il quotidiano francese “Les Echos”, sarà complementare al trattato dell’Eliseo, firmato il 22 gennaio 1963 dal presidente francese, Charles de Gaulle, e dal cancelliere tedesco, Konrad Adenauer. Con il trattato di Aquisgrana, si legge su “Les Echos”, Francia e Germania intendono dare “una nuova dimensione alla loro cooperazione”. L’obiettivo è quello di rendere la Germania e la Francia il “laboratorio di una grande convergenza europea” nei settori dell’economia, della fiscalità e delle politiche sociali. Macron e Merkel rafforzeranno anche la collaborazione tra i rispettivi paesi in politica internazionale, “per arrivare a parlare con una sola voce al di fuori delle frontiere” di Francia e Germania. Il trattato di Aquisgrana prevede, inoltre, l’istituzione a febbraio prossimo di un’Assemblea parlamentare franco-tedesca composta da 100 rappresentanti, 50 francesi e 50 tedeschi. Per la presidente della commissione Affari europei dell’Assemblea nazionale, Sabine Thillaye, l’assemblea parlamentare franco-tedesca avrà l’obiettivo di “vegliare sulla buona esecuzione delle decisioni del Consiglio dei ministri franco-tedesco”. © Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Francia, prevista per il 12 gennaio una mobilitazione dei gilet gialli “più forte”
Parigi, 11 gen 11:05 – (Agenzia Nova) – In occasione della mobilitazione dei gilet gialli prevista per il 12 gennaio prossimo, le autorità francesi si aspettano una partecipazione “più forte” rispetto alle manifestazioni della settimana scorsa. Lo riferisce il quotidiano francese “Le Figaro”, riprendendo le dichiarazioni del prefetto di Parigi, Michel Delpuech. “Il comportamento all’interno dei gruppi che saranno presenti sarà segnato da una maggiore radicalità” e da “maggiori tentativi di violenze”, ha detto Delpuech. Inoltre, il prefetto di Parigi ha confermato che il dispositivo di sicurezza conterà 80 mila agenti di polizia in tutta la Francia, 5 mila dei quali saranno a Parigi insieme a “14 veicoli blindati”. Delpuech ha indicato che le violenze vengono solitamente commesse da “piccoli gruppi” di manifestanti sempre più violenti, i quali puntano ai “luoghi del potere”. Gli agenti hanno avuto l’ordine di procedere a dei controlli “a monte” per “identificare le persone che scendono in piazza portando nel loro zaino delle armi” o “oggetti di protezione che indicano una volontà offensiva”. Il prefetto di Parigi ha poi spiegato che il materiale per i lavori pubblici o i cantieri presenti nelle zone interessate dalla manifestazione dei gilet gialli verrà rimosso. © Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Russia-Regno Unito, Mosca accusa Bbc di propaganda terroristica
Londra, 11 gen 11:05 – (Agenzia Nova) – La Russia ha accusato l’emittente televisiva britannica “Bbc” di propaganda terroristica ed ha minacciato di adire le vie legali contro la televisione pubblica del Regno Unito. Lo riferisce oggi il quotidiano britannico “The Guardian”, sottolineando come la presa di posizione russa stia provocando un ulteriore inasprimento del confronto tra Russia e Regno Unito. L’Autorità russa di controllo sui media Roskomnadzor ha duramente criticato alcuni programmi della “Bbc” all’interno dei quali sono andati in onda estratti di un discorso del leader dello Stato islamico (Is), Abu Bakr al Baghdad. Come in gran parte del mondo, l’Is è un’organizzazione bandita in Russia e nel paese è vietato pubblicare dichiarazioni dei suoi leader o dei suoi sostenitori. “Stiamo valutando se la Bbc stia rispettando la nostra legge”, ha fatto sapere la Roskomnadzor in un comunicato pubblicato ieri, 10 gennaio. Inoltre, ha reso noto Roskomnadzor, nei programmi della Bbc al suo esame “è stato scoperto materiale che ha ritrasmesso i principi ideologici di un gruppo terrorista”. L’inchiesta della Roskomnadzor era stata avviata a dicembre scorso, ma il suo annuncio arriva poche ore dopo che a sua volta l’Autorità britannica di controllo sui media (Ofcom), aveva formalmente accusato l’emittente russa “Rt”, di aver infranto le regole di imparzialità. Sotto accusa da parte dell’Ofcom sono i servizi di “Rt” sul tentativo di assassinio dell’ex spia sovietica Sergei Skripal e di sua figlia Yulia, avvenuto lo scorso marzo nella città inglese di Salisbury. Secondo il governo del Regno Unito, in quell’occasione sarebbe stato impiegato l’agente nervino “novichok”, prodotto dai laboratori militari della Russia. Inoltre, per le autorità britanniche responsabili sarebbero due agenti del servizio segreto militare russo Gru. “Rt” ha “più volte tentato di ridicolizzare queste accuse”, sostiene il “Guardian”. Intanto, l’Ofcom ha fato sapere di star valutando la possibilità di sanzionare “Rt”, imponendole una multa o addirittura revocandole la licenza di trasmissione nel Regno Unito. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha ammesso che l’inchiesta della Roskomnadzor sulla “Bbc” è una risposta alle accuse dell’Ofcom contro “Rt”. La “guerra di spie” tra Londra e Mosca ha, dunque, travalicato l’ambito diplomatico, si è riversata sulle attività economiche dei magnati russi nel Regno Unito e ora nei media, minacciando di espandersi in altri settori. © Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Regno Unito, il Natale salva alcuni giganti del commercio, ma il quadro del settore è negativo
Londra, 11 gen 11:05 – (Agenzia Nova) – Quella di ieri, 10 gennaio, è stata una giornata negativa per l’economia del Regno Unito a causa della pubblicazione dei dati sulle vendite natalizie nel paese. Dalle letture, riferisce oggi il quotidiano britannico “The Times”, è emerso quadro in chiaroscuro in cui “gli elementi negativi prevalgono su quelli positivi, nonostante diverse piacevoli sorprese registrate da alcuni giganti del settore dei commerci”. In testa alla colonna dei dati positivi vi è Tesco, uno dei principali gruppi della grande distribuzione britannica. Tesco ha, infatti, registrato la sua miglior stagione natalizia con un aumento delle vendite del 2,2 per cento, superando abbondantemente le previsioni degli analisti. Quasi altrettanto bene ha fatto un altro gigante della grande distribuzione nel Regno Unito, Marks & Spencer. La società ha superato battuto le previsioni raggiungendo gli obbiettivi previsti nel quarto trimestre del 2018 dal suo piano industriale, nonostante un calo generalizzato delle vendite del 2,2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2017. Ottimi risultati per il gruppo dell’abbigliamento Ted Baker, che nelle festività natalizie ha visto le vendite impennarsi del 12,5 per cento, nonostante le polemiche seguite alle accuse di molestie sessuali rivolte contro suo fondatore Ray Kelvin. Decisamente positivi sono stati i risultati della catena di panetterie e pasticcerie Greggs, che nell’ultimo trimestre del 2018 ha registrato un balzo del 5,2 per cento, grazie all’apertura nel corso dell’anno di 100 nuovi negozi. Sul versante negativo, la partnership tra i grandi magazzini John Lewis e i supermercati Waitrose si sta prudentemente preparando a congelare per la prima volta dal 1953 i bonus per i dipendenti. La decisione giunge nonostante il fatto che la joint-venture abbia incassato un aumento dell’1,5 per cento delle vendite natalizie. Tuttavia, i dirigenti sono convinti che i profitti dell’intero anno subiranno un “sostanzioso calo”. Le note veramente dolenti iniziano con il secondo grande gruppo commerciale del Regno Unito, Sainsbury’s. L’incremento delle vendite subito dopo il Natale non ha aiutato a migliorare i conti della società, che vedono un calo nelle vendite dell’1,1 per cento, peggiore delle aspettative. Peggio è andata per i grandi magazzini Debenhams, che nelle cinque settimane fino al 5 gennaio ha dovuto registrare un calo del volume di affari del 3,4 per cento e che ha annunciato di dover cercare “nuove fonti di finanziamento” per far fronte al monte debiti in scadenza l’anno prossimo. Scendendo di taglia nella lista dei gruppi commerciali, calano sempre più anche i dati economici. La catena Mothercare di prodotti per l’infanzia e la maternità ha visto precipitare i suoi risultati stagionali dell’11,4 per cento, con un crollo del 16,3 per cento nelle sue attività online. Tutte negative le notizie per il resto del settore commerciale britannico, soprattutto per i gruppi medi e piccoli. Secondo i dati del Consorzio dei commercianti al dettaglio del Regno Unito e dello studio di revisori di conti Kpmg, quello appena trascorso è stato il peggior periodo natalizio per le piccole e medie imprese commerciali britanniche dalla crisi finanziaria del 2008. Ad eccezione delle specialità alimentari stagionali, la fragile fiducia dei consumatori nelle proprie prospettive future ha penalizzato praticamente tutti i comparti, dall’abbigliamento agli elettrodomestici passando per l’elettronica, con un calo complessivo delle vendite del 3,9 per cento. © Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Spagna, il Pp spera di allearsi con Cs e Vox anche alle regionali di Madrid e Valencia
Madrid, 11 gen 11:05 – (Agenzia Nova) – Il leader del Partito popolare (Pp), Pablo Casado, ha presentato il doppio accordo siglato in Andalusia con Ciudadanos (Cs) e Vox come “la premessa di ciò che accadrà a maggio in Spagna”, riferendosi alle elezioni regionali e municipali che si terranno giorno 26, insieme alle europee. Lo riferisce oggi il quotidiano “El Pais”, ricordando che, grazie ai patti sottoscritti, il Pp guiderà la popolosa autonomia spagnola in coalizione con Cs e con l’appoggio esterno dell’estrema destra, mettendo così fine all’egemonia socialista durata ben 36 anni. Se in un primo momento i dirigenti Pp avevano alzato le barricate contro le “assurde” richieste di Vox, in un secondo tempo hanno invece brindato all’intesa raggiunta per ottenere il via libera all’investitura del nuovo governo, assicurando che il testo finale è pienamente “accettabile”. Dato l’insperato successo andaluso, i popolari sperano ora di ripetere gli accordi con la formazione arancione e con gli estremisti di Vox anche per battere il Psoe alle regionali di Madrid e Valencia. © Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Stati Uniti, Powell, Fed sarà paziente ma c’è preoccupazione per rallentamento crescita globale
New York, 11 gen 11:05 – (Agenzia Nova) – Il presidente della Federal Reserve (Fed), Jerome Powell, ha ribadito giovedì che la banca centrale sarà paziente quest’anno nell’innalzare i tassi di interesse, preso atto della preoccupazione dei mercati finanziari per le prospettive della crescita globale. Durante la sua partecipazione all’Economic Club di Washington, il capo della Fed ha detto che la Fed si trova “ad un punto nel quale può permettersi di essere paziente e flessibile, e aspettare l’evoluzione” del quadro economico. Ma Powell ha anche riconosciuto alcune nuvole sull’orizzonte economico. Di queste, ha detto il governatore, la debolezza della crescita globale è probabilmente la più preoccupante. “La principale preoccupazione è la crescita globale (…). La domanda sarà: quanto ci riguarda?”. Infine Powell ha affermato che la parziale chiusura del governo federale (il cosiddetto “shutdown”) non ha penalizzato la crescita economica in generale, anche se un arresto prolungato impedirebbe la pubblicazione di nuovi dati economici e questo lascerebbe la Fed con meno informazioni proprio nel momento in cui è alle prese con una maggiore incertezza sulle prospettive economiche. © Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Spagna, la sinistra agita le piazze contro il cambio di governo in Andalusia
Madrid, 11 gen 11:05 – (Agenzia Nova) – Il doppio accordo siglato con Ciudadanos e Vox, che permetterà al Partito popolare (Pp) di guidare la giunta della rossa Andalusia, sta spingendo alla mobilitazione partiti, sindacati e collettivi di sinistra. A sollevare le proteste più veementi, la decisione del Pp di scendere a patti con l’estrema destra per ottenere il via libera a un governo di coalizione con Cs. Lo riferisce il quotidiano spagnolo “El Mundo”, spiegando che, con un tam tam sui social network, sono state annunciate due grosse manifestazioni per i prossimi 15 e 16 gennaio, ovvero nei giorni in cui è prevista l’investitura del nuovo esecutivo. Secondo quanto si apprende, Podemos e Izquierda Unida si sono uniti al sit in femminista annunciato per le 12.00 di fronte al parlamento andaluso di Siviglia, mentre varie altre concentrazioni provinciali inizieranno a partire dalle 7:00 in diversi punti delle città andaluse. Fra i puni del programma di Vox più controversi e indigesti, la richiesta di abrogare le leggi contro la violenza sulle donne e il pugno duro sul tema immigrazione, un aspetto questo che pare già abbia influenzato le politiche del Pp. A poche ore dall’accordo, infatti, i popolari hanno presentato ieri, 10 gennaio, una Proposta di legge (Nlp) al Congresso che prevede un “piano shock” per accelerare il rimpatrio dei minori non accompagnati. Nel testo, che porta la firma di Carlos Rojas, si legge che i trafficanti strappano i bambini dalle famiglie e li sfruttano come pretesto per chiedere il ricongiungimento. Da qui la considerazione che è sempre meglio riportarli nel loro paese d’origine, combattendo così, fra le altre cose, anche le mafie che lucrano sulla povera gente. © Agenzia Nova – Riproduzione riservata

Usa, visita di Trump al confine con il Messico, muro necessario contro tratta di esseri umani, droga e armi
Washington, 11 gen 11:05 – (Agenzia Nova) – Il presidente degli Statai Uniti, Donald Trump, si è recato giovedì in visita al confine tra Stati Uniti e Messico, in Texas, ed ha ribadito la propria richiesta di realizzare una barriera in acciaio per dissuadere il traffico di esseri umani, di droga e armi. “Dove hai una buona barriera, non hai problemi”, ha detto il presidente ai giornalisti durante il suo tour. Durante un briefing pomeridiano con agenti di frontiera presso una stazione di pattuglia a McAllen, sempre nel Texas, Trump ha parlato del problema del traffico illegale di armi e droga lungo il confine davanti ad un tavolo pieno di oggetti sequestrati dagli agenti di frontiera, tra cui un fucile, pistole, una busta di plastica piena di contanti e sostanze stupefacenti. Durante la campagna del 2016 il presidente aveva promesso che il Messico avrebbe pagato per il muro di confine e giovedì, Trump ha sostenuto che il Messico potrebbe ancora contribuirvi indirettamente. “Quando dico che il Messico pagherà per il muro…Non ho detto che mi avrebbero scritto un assegno per 10 miliardi o 20 miliardi”, ha detto Trump durante il briefing. “Se il Congresso approverà questo disegno di legge (per finanziare l’avvio dei lavori), pagheranno per il muro molte volte. Quando dico che il Messico pagherà per il muro, questo è quello che intendo”. Prima di lasciare la Casa Bianca per il Texas, il presidente ha chiarito di essere ancora pronto a dichiarare l’emergenza nazionale se il Congresso non approverà i finanziamenti per la barriera lungo il confine. © Agenzia Nova – Riproduzione riservata