Archeologia informatica

Vintage computer festival: 27-28 aprile in mostra a Roma gli storici pc anni ’70-’80-‘90

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Fine settimana tra computer d’epoca, incontri, conferenze e musica all’ex Cartiera Latina: dall’Olivetti Programma 101 (P101) del 1965 all’Altair 8800 del 1975, dall’IMSAI 8080 dei primi anni ’80 all’Apple-1 e il Sol-20.

Il prossimo fine settimana, sabato 27 e domenica 28 aprile, si terrà a Roma, presso il complesso dell’Ex Cartiera Latina, il “Vintage Computer Festival 2019, una delle più grandi manifestazioni nazionali dedicate alla storia del computer e all’archeologia informatica.

Organizzata da Vintage Computer Club Italia, in collaborazione con Rai Cultura e con Rai Scuola, la manifestazione offrirà ad appassionati e curiosi la possibilità di conoscere da vicino i primi personal computer della storia, alcuni ormai leggendari: dall’Olivetti Programma 101 (P101) del 1965 all’Altair 8800 del 1975, dall’IMSAI 8080 dei primi anni ’80, all’Apple-1 e il Sol-20, fino al Commodore Vic 20 e 64, il Sinclair Spectrum e l’MSX, tutti pezzi resi disponibili grazie al contributo di associazioni e club di appassionati collezionisti, che li recuperano, li riparano e li conservano.

Il personal computer è entrato nella quotidianità di ognuno di noi ed ha cambiato le nostre vite. Conoscere la sua evoluzione contribuisce a comprendere meglio la storia del progresso umano. Con il sostegno del vasto gruppo di collezionisti e appassionati riuniti su Facebook, vogliamo diffondere la cultura tecnologica e promuovere la creazione di un innovativo Museo Italiano dell’Informatica e del Calcolo, una “casa comune” per tutte le associazioni che hanno i nostri stessi obiettivi, attraverso una rete museale diffusa su tutto il territorio nazionale”, ha dichiarato Paolo Cognetti, Presidente del Vintage Computer Club.

Ingresso libero all’esposizione, alle conferenze e agli incontri previsti nel programma della manifestazione, che si articolerà come segue:

Sabato 27 Aprile

Ore 11.00: in sala conferenze incontro con Liza Loop, la pioniera americana della didattica digitale, futurologa, autrice di libri e manuali di informatica, nota per l’uso innovativo dei PC nelle scuole e per le sue riflessioni filosofiche sul futuro dell’apprendimento multimediale. Nel ’75, a San Francisco, creò due centri computer aperti al pubblico. Steve Wozniak, co-fondatore di Apple, rimase così favorevolmente impressionato per le sue attività didattiche che le donò il primo computer Apple mai prodotto.

Ore 14.00: conferenza di Jean-Daniel Nicoud, docente e informatico svizzero, inventore del mouse a decoder ottico e creatore del linguaggio CALM (Common Assembly Language for Microprocessors) per microprocessori. Nel ’74 realizzò lo Smaky (uno fra i primi personal computer fondati su microprocessore), il robot mobile Khepera e molte altre tecnologie innovative.

Per le conferenze in inglese sarà disponibile la traduzione simultanea in cuffia.

Domenica 28 aprile

Ore 9.30: in sala conferenze, Silvio Henin di AICA racconterà del suo lavoro per salvaguardare la storia dell’informatica italiana. Hénin, studioso di Storia della tecnologia, autore di libri ed articoli su riviste italiane ed internazionali, è membro del comitato scientifico di Mondo Digitale e consulente del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano.

Ore 10.30: incontro con Allan Alcorn, uno fra gli ingegneri storici della Silicon Valley, il quale racconterà (anche in questo caso sarà disponibile la già citata traduzione simultanea in cuffia) il suo lavoro per il Gaming ma non solo. Allan Alcorn, ingegnere elettronico e informatico americano che ha sviluppato il videogioco Pong, lanciato nel ’75 da Atari, è considerato il nonno dei videogame domestici.
Allan Alcorn è stato responsabile del progetto della console Atari VCS (poi Atari 2600) e testimone diretto di alcuni storici incontri al “leggendario” Homebrew Computer Club (la fucina dei geni) dove Steve Wozniak e Steve Jobs (all’epoca dipendente Atari) presentarono il prototipo del loro primo computer Apple-1.
La storia dei videogames in un percorso attraverso decenni, console e giochi. Da Pong alla Playstation, si legge in un articolo di lancio su agrpress.it, in una mostra che si trasforma in una sala giochi. I visitatori avranno la possibilità di ammirare la scheda originale del Pong (prodotta nel ’72) e di giocare alle postazioni di Pong a disposizione del pubblico. L’area conterrà una mostra sulla storia del videogame, un racconto lungo oltre cinquant’anni in cui il passato, il presente ed il futuro s’intrecceranno in un percorso che inviterà i visitatori ad esplorare l’evoluzione del videogioco anche attraverso la possibilità di giocare con console, computer ed arcade utilizzabili dal pubblico. Appassionati nostalgici ed i loro figli e nipoti avranno modo di cimentarsi con le prime console risalenti agli anni Settanta o con gli home computer e le popolari console degli anni Ottanta e Novanta, passando dai primi “paddle” ai joystick fino ai moderni joypaid.  

Ore 10.30: in sala conferenze, la tavola rotonda La produzione italiana di personal computer agli inizi degli anni ’80. Coordinerà Marco Marinacci, già direttore di «MCmicrocomputer». Interverranno informatici ed imprenditori dell’epoca come Giovanni Coviello (ex Bit Computers), Giovanni Becattin (ex General Processor), Silvio Henin e Maurizio Sorrentino, docente e studioso dell’informatica di quel periodo.

Ore 14.30: in sala conferenze, tavola rotonda “La produzione italiana di PC nei primi anni ’80”.

Ore 17.00: a concludere il Vintage Computer Festival l’incontro con il musicista Mauro Sabbione, tastierista dei Matia Bazar negli anni Ottanta, e che racconterà Albori di musica elettronica con l’Alpha Syntauri. A seguire, videoconcerto per pianoforte “Tango a Berlino Parigi Londra”, dedicato ai vinili cult dei Matia Bazar dell’era elettronica, con brani conosciuti arrangiati con una tecnica straordinaria, accompagnati da immagini esclusive ed originali.