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Video sharing e tutela minori, Agcom avvia consultazione: nuove regole per le piattaforme. Zorzoni (AIIP) ‘Attenzione al ghosting’

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Ha preso spunto dalla consultazione Agcom Giovanni Zorzoni, il presidente dell’AIIP (Associazione Italiana Internet Provider) in un post su LinkedIn, accendendo un faro sul fenomeno del “ghosting”.

Oggi Agcom ha avviato una consultazione sul nuovo regolamento per il video sharing sulle piattaforme non basate in Italia e Giovanni Zorzoni, presidente dell’AIIP (Associazione italiana Internet Provider), ha preso spunto per mettere in guardia con un post su LinkedIn dal fenomeno “ghosting”.

La nota dell’AGCOM

Il Consiglio dell’Autorità, con Delibera n. 76/23/CONS, ha approvato l’avvio di una consultazione pubblica sullo schema di regolamento in materia di programmi, video generati dagli utenti o comunicazioni commerciali audiovisive dirette al pubblico italiano e veicolate da una piattaforma il cui fornitore è stabilito in un altro Stato membro.

La consultazione riguarda il regolamento di procedura per la rimozione di contenuti audiovisivi diffusi presso una piattaforma di condivisione video (c.d. video sharing platform) per la tutela dei minori; la lotta contro l’incitamento all’odio razziale, sessuale, religioso o etnico, nonché contro la violazione della dignità umana, e della tutela dei consumatori, ivi inclusi gli investitori.

Nel regolamento sottoposto a consultazione, nel caso siano riscontrati requisiti di gravità e urgenza, si prevede che Agcom possa ordinare alla piattaforma la rimozione tempestiva del contenuto lesivo. Qualora non sussistano i requisiti di gravità ed urgenza, l’Autorità potrà comunque chiedere all’Autorità dello Stato membro in cui è stabilito il fornitore della piattaforma di video sharing di adoperarsi affinché il contenuto lesivo venga rimosso.

Il regolamento sulle video sharing platform dà attuazione all’art. 41, comma 9, del d. lgs. 8 novembre 2021, n. 208 (c.d. TUSMA), al fine di assicurare una tutela effettiva di diritti fondamentali degli utenti nei confronti dei fornitori delle video sharing platform stabiliti in un altro Stato membro, ma che si rivolgono al pubblico italiano (come, ad esempio, Youtube di Google, Facebook e Instagram di Meta, Tik-Tok della ByteDance e Twitch di Amazon).

La consultazione pubblica avrà una durata di 30 giorni a partire dalla data di pubblicazione del provvedimento sul sito internet istituzionale dell’Autorità

Il provvedimento verrà contestualmente notificato alla Commissione europea ai sensi della Direttiva 2015/1535, trattandosi di un progetto di regolamentazione tecnica italiana riguardante i servizi della società dell’informazione.

Giomi (Agcom): ‘Importante riconoscimento per la tutela della legalità dei contenuti contro l’hate speech’

Il Testo unico sui servizi di media audiovisivi (TUSMA) attribuisce ad AGCOM un ruolo molto rilevante nella tutela della legalità dei contenuti sulle piattaforme di condivisione di video (come, ad esempio, Youtube di Google, Facebook e Instagram di Meta, TikTok della ByteDance e Twitch di Amazon). “Dal momento che nella stragrande maggioranza dei casi queste società non sono localizzate in Italia, è stato riconosciuto uno speciale potere dell’Autorità ad intervenire per limitare la circolazione di video e comunicazioni commerciali, che le consente di intervenire a condizione che il pubblico italiano ne sia destinatario”, dice oggi la Commissaria Elisa Giomi, a margine dell’avvio della consultazione pubblica che riguarda il regolamento.

“Si tratta di un compito molto delicato, sia perché il carattere transnazionale di internet rende difficile individuare territori definiti, sia perché l’esercizio di questo potere incide direttamente su questioni cruciali come la tutela dei minori e della dignità umana, sulla lotta contro l’hate speech ovvero contro l’incitamento all’odio razziale, di genere, religioso o etnico” spiega Giomi.

Il regolamento da oggi in consultazione ha il preciso scopo di proporre criteri per l’individuazione del pubblico italiano e di disciplinare le forme ed i tempi di intervento dell’Autorità, nei limiti dell’art. 41 del TUSMA. “Va ricordato che tutte le piattaforme di condivisione di video già vietano condotte lesive degli interessi dei minori e violative della dignità umana, incluso l’hate speech, tramite apposite previsioni delle loro condizioni d’uso e appositi strumenti di rapido intervento”, conclude la Commissaria.