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Video on-demand, salta in Francia l’alleanza anti-Netflix

Netflix

Salta l’alleanza tra operatori francesi in funzione anti-Netflix, fortemente caldeggiata dall’ex Ministro alle attività produttive Arnaud Montebourg.

La scorsa primavera si era parlato di questa coalizione per contrastare l’arrivo in Francia, lo scorso 15 settembre, della compagnia americana che offre film e contenuti tv in streaming.

Da allora però nessuna novità, anzi nel frattempo diversi operatori francesi hanno stretto accordi con Netflix e nessuno sembra più intenzionato a dar vita a quella Santa Alleanza per il video on-demand a pagamento (SVOD).

In settimana il Ceo della pay tv Canal+ (Vivendi) che controlla la piattaforma CanalPlay ha detto d’essere aperto ad alleanze con altri operatori ma anche che il suo gruppo dovrà avere un ruolo centrale.

“L’offerta di video on-demand a pagamento in Francia esiste già, si chiama CanaPlay, non ce ne sono altre. Non bisogna ribaltare i ruoli”, ha ribadito Bertrand Meheut, che si è però detto aperto ad eventuali partnership, citando soprattutto Orange che è uno dei principali distributori di CanalPlay.

Del resto il Ceo si sente forte dei dati in crescita degli abbonati di CanalPlay che è arrivato all’80-90% rispetto all’anno scorso, complice un’ottima campagna pubblicitaria e i rumor sull’arrivo di Netflix.

Posizione condivisa dal Ceo di Orange, Stephane Richard, che ha commentato: “L’interfaccia e il motore di raccomandazioni di Netflix sono buoni ma in termini di qualità di prodotto non credo sarà capace di rivoluzionare l’offerta SVOD nel breve termine”.

“Possiamo fare meglio”, ha precisato, spiegando che CanalPlay è un “prodotto molto competitivo e senza dubbio migliore dal punto di vista qualitativo”.

Orange appare però molto più evasiva riguardo all’alleanza per lo SVOD: “Faremo qualcosa con Canal+ o TF1 di cui non posso ancora parlare”, ha indicato Richard.

Sicuramente non è in cantiere la possibilità di fondere il canale cinema creato da Orange, OCS, in una New Co controllata da Canal+ che tra l’altro potrebbe avere problemi antitrust.

L’operatore tlc, presente in 11 milioni di case in Francia, s’è detto aperto ad arricchire e sviluppare una futura offerta SVOD ma, sulla possibilità di firmare un accordo con Tf1 e Canal+, ha detto chiaramente che non è possibile: “Non vedo proprio Tf1 e Canal+ unire le loro forze”.

Dalla sua anche FilmoTv, che offre film in modalità VOD a pagamento, sostiene di voler mantenere la propria indipendenza. Qualsiasi tipo di alleanza appare al momento molto complicata. Un osservatore ha commentato che una volta andato via Montebourg, “l’idea di creare una Netflix alla francese si è sgonfiata“, così come lo tsunami che ci si aspettava dall’arrivo Oltralpe della piattaforma americana.

L’ultimo numero circolato per la Francia parlava di 10 mila utenti ma allora c’era ancora l’offerta di lancio che era ancora free. Oggi non sappiamo quanti utenti abbiano poi deciso di abbonarsi al servizio.

In occasione della presentazione dei risultati trimestrali, Netflix parlava di 56 mila utenti nei sei Paesi europei dove è sbarcato da settembre. Cifre al di sotto delle previsioni che erano di almeno 90 mila nuovi account.

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