Le stime

Vestiti di plastica: la moda emette più CO2 di navi e aerei messi insieme

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Il 20% del consumo di petrolio servirà a produrre plastica entro il 2050, tra cui le preziose fibre che vanno a dare forma ai nostri vestiti. Le emissioni di CO2 del settore moda potrebbero aumentare del +60% entro il 2030.

Tutti o quasi compriamo online, in particolare capi di abbigliamento e accessori. La moda piace e seduce, difficile rimanergli indifferenti, soprattutto quando online si trovano davvero tante occasioni a prezzi estremamente convenienti.

Durante il lockdown l’ecommerce legata ai prodotti di moda è aumentata in maniera drastica e lo farà sempre di più. Ma a quale costo?

La moda inquina

Gran parte dei vestiti e degli accessori alla moda che acquistiamo sono realizzati a partire da poliestere, acrilico, elastan, spandex e tanta plastica e derivati in generale.

Plastica che a sua volta è ottenuta dalla lavorazione del petrolio principalmente.

Secondo uno studio del 2018, il mondo della moda emette in atmosfera più di 1,2 miliardi di tonnellate di gas serra ogni anno, molto di più della soma delle emissioni provenienti dal settore marittimo e dei voli aerei.

Secondo ulteriori stime poco rassicuranti, le emissioni di CO2 del settore moda dovrebbero aumentare del +60% entro il 2030.

Basandoci sui dati attuali, il 20% del consumo di petrolio servirà a produrre plastica entro il 2050, tra cui le preziose fibre che vanno a dare forma ai nostri vestiti.

Acquista meno, acquista meglio

Per uscire fuori da questa situazione, in molti hanno indicato la via delle fibre naturali, ma in contesto di moda sempre più mordi e fuggi, sempre più veloce e orientata al consumismo sfrenato (fast fashion), tale industria comunque richiederebbe un forte consumo di suolo e risorse idriche.

Per favorire l’abbandono dei combustibili fossili da parte dell’industria della moda è lo stesso consumatore che deve impegnarsi, a non comprare il superfluo, a non comprare ossessivamente, a non comprare ciò che già si ha, ha non ragionare in termini di annunci pubblicitari.

Si deve dare più valore a ciò che già si possiede e si deve mettere maggiore giudizio in ciò che si acquista. In poche parole: acquistare meno, acquistare meglio.

Altra strada sempre praticabile, ovviamente, il mercatino dell’usato, che esiste anche online e che con il tempo potrebbe rappresentare una valida alternativa alla moda usa e getta, impendendo che la gran parte degli indumenti e degli accessori vada a finire in discarica o bruciata, promuovendo economia circolare.