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Vero o Falso. Progetto Mariupol, il patto segreto tra Trump e Putin per spartirsi Casa Bianca e Ucraina

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Da New York a Mosca, passando per l’Ucraina, l’inchiesta del New York Times agita le acque della politica americana e non solo, evocando nuovamente legami tra l’ex presidente Donald Trump e Vladimir Putin. I direttori dei biolab americani hanno ammesso centinaia di incidenti pericolosi negli ultimi due decenni.

VERO O FALSO? Tra pandemia e guerra in Ucraina, siamo bersagliati costantemente da argomenti che investono la nostra vita in modo divisivo. Mai come in questi casi occorrerebbero pareri multipli da fonti autorevoli, invece siamo bersagliati da Fake news di ogni tipo, mentre influencer veri si alternano con “pifferai magici”, in una costante rincorsa tra Vero e Falso. La rubrica è curata da Glauco e Dora Benigni. Per consultare tutti gli articoli clicca qui. Per seguire il canale Telegram “Vero o Falso?” https://t.me/verofalso.

Il patto segreto tra Trump e Putin per spartirsi Casa Bianca e Ucraina: il “Piano Mariupol” svelato dal New York Times

Un lungo filo che unisce New York a Mosca, passando per l’Ucraina. Con una inchiesta il New York Times agita le acque della politica americana e non solo, evocando nuovamente legami tra l’ex presidente Donald Trump e Vladimir Putin: sul piatto ci sono non solo gli interventi degli hacker russi durante la campagna elettorale del 2016 per colpire l’allora candidata dei Democratici Hillary Clinton, ma addirittura l’invasione dell’Ucraina.
Secondo la ricostruzione del Nyt affidata all’articolo di Jim Rutenberg, la data chiave è da considerare quella del 28 luglio 2016, quando Clinton accetta la nomination per il Partito Democratico, decidendo di correre per la Casa Bianca. È in quel momento che l’avvocato e lobbista Paul Manafort, direttore della campagna di Trump, riceve una mail da Mosca da parte del suo socio Konstantin Kilimnik, cittadino russo legato all’esercito che gestiva la società di consulenza di Manafort a Kiev. In un incontro tenuto di persona tra i due, al Grand Havana Room, circolo esclusivo al 39° piano di un grattacielo sulla Fifth Avenue di New York, Kilimnik mostra a Manafort quelle che viene definito il “Piano Mariupol”, dal nome dell’ormai nota città dell’Ucraina.
Un progetto che contiene molto di quanto poi effettivamente accaduto in questi mesi: l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo, la creazione di una ‘repubblica autonoma’ nell’est del Paese da affidare all’ex presidente ucraino Viktor Yanukovych, scappato in Russia nel 2014 dopo le proteste di Maidan.
Il ruolo di Trump in questo piano sarebbe stato quello di “garante”: il Cremlino gli avrebbe garantito la vittoria alle elezioni, e infatti nelle settimane successive inizieranno gli attacchi degli hacker russi per danneggiare Clinton e aiutare Trump a vincere le elezioni, il tycoon in cambio non avrebbe posto ostacoli al progetto di Vladimir Putin.

Fonte: https://www.ilriformista.it/il-patto-segreto-tra-trump-e-putin-per-spartirsi-casa-bianca-e-ucraina-il-piano-mariupol-svelato-dal-new-york-times-327741/

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Alcuni hanno coinvolto agenti patogeni mortali e centinaia di casi sono stati nascosti

I direttori dei biolab americani hanno ammesso centinaia di incidenti pericolosi negli ultimi due decenni, ma anche gli incidenti che coinvolgono l’esposizione a virus mortali sono stati tenuti nascosti alla vista del pubblico, ha rivelato un’indagine di The Intercept.
Le persone hanno in mente che gli incidenti di laboratorio sono molto, molto rari e, se accadono, accadono solo nei laboratori all’estero meno ben gestiti“, ha detto al media il biologo molecolare della Rutgers University Richard Ebright . “Semplicemente non è vero.”
L’errata percezione pubblica potrebbe derivare dal fatto che, come ha scoperto The Intercept, gli americani non sentono parlare di incidenti nei laboratori statunitensi. L’outlet ha ottenuto più di 5.500 pagine di rapporti sugli incidenti di laboratorio dal National Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti, costringendo l’agenzia a rilasciare i documenti attraverso una richiesta del Freedom of Information Act.
Molti incidenti di laboratorio sono stati segnalati al NIH, il più grande finanziatore mondiale della ricerca biomedica, ma l’agenzia non trasmette le informazioni al pubblico, anche nei casi che coinvolgono biolab di livello 3 e 4.
Uno di questi incidenti si è verificato nel 2016, quando una studentessa laureata presso la Washington University di St. Louis si è accidentalmente puntata un dito con un ago dopo aver iniettato in un topo un ceppo ricombinante del virus Chikungunya, ha affermato The Intercept. La studentessa non ha detto al suo supervisore dell’incidente fino a dopo essersi ammalata e aver cercato cure al pronto soccorso dell’ospedale locale.

Fonte: https://www.rt.com/news/565915-us-biolab-accidents-go-unreported/