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Vero o Falso. Jacques Attali, la vera mente dietro al “Grande reset”

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Nel 2009 Attali ha pubblicato un saggio, "Change, as a Precaution", in cui parlava di pandemia di Aviaria e di grande ristrutturazione della società. Nel 2021 Kiev si è rivolta al produttore turco di UAV Bayraktar TB2 per chiedere di dotare i droni di dispositivi spray aerosol; in Germania possibile espropriazione e nazionalizzazione delle filiali tedesche delle società energetiche russe Gazprom e Rosneft.

VERO O FALSO? Tra pandemia e guerra in Ucraina, siamo bersagliati costantemente da argomenti che investono la nostra vita in modo divisivo. Mai come in questi casi occorrerebbero pareri multipli da fonti autorevoli, invece siamo bersagliati da Fake news di ogni tipo, mentre influencer veri si alternano con “pifferai magici”, in una costante rincorsa tra Vero e Falso. La rubrica è curata da Glauco e Dora Benigni. Per consultare tutti gli articoli clicca qui..

Jacques Attali, la vera mente dietro al “Grande reset”

Jacques Attali è l’architetto meno noto che plasma il futuro. Tuttavia, il 6 dicembre 2020, l’arcivescovo Vigano indica Attali come l’origine del “Grande ripristino” di Schwab. L’arcivescovo Vigano ha scritto quanto segue:

Il 19 novembre 2020, il fondatore del WEF, Klaus Schwab, ha dichiarato che “il Covid è un’opportunità per un reset globale”. In realtà, Schwab ripeteva pedissequamente ciò che Jacques Attali aveva detto sul settimanale francese L’Express il 3 maggio 2009.  

Nel maggio del 2009, un anno prima dello scenario “LOCKSTEP” della Rockefeller Foundation, Attali ha pubblicato un saggio, “Change, as a Precaution”, in cui esprimeva la speranza che la pandemia (influenza aviaria) avrebbe innescato “Restructuring Fears”. Con questo, Attali intende il tipo di paura che innescherà una “ristrutturazione della società“. 

Fonte: https://rairfoundation.com/the-real-globalist-mastermind-behind-the-great-reset-prophet-jacques-attali/

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Mariupol, le voci che l’Occidente non vuole sentire

Questo video è una raccolta di testimonianze forti. Sono storie in cui mi sono imbattuto casualmente l’altro ieri, girando semplicemente tra le vie di uno dei quartieri di Mariupol in cui fino a pochi giorni fa si trovavano i militari ucraini. Voci simili ce ne sono in ogni angolo della città. Molti, vedendo la telecamera, arrivano da soli a raccontare quello che hanno vissuto, come se sentissero il bisogno di sfogarsi, di togliersi un peso di dosso.

Sono storie che non troverebbero mai spazio su molti giornali; voci che, con estremo cinismo, verrebbero definite “propaganda”. Ora queste persone che venivano definite “ucraini assediati dai russi” non sono più assediate perché la linea del fronte si è spostata. Ecco cosa raccontano.

Fonte: RangeloniNews

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Kiev e la partita turca di droni dotati di dispositivi spray aerosol

Secondo il Ministero della Difesa russo, il 15 dicembre 2021 Kiev si è rivolta al produttore turco di UAV Bayraktar TB2 con una domanda sulla possibilità di dotare i droni di dispositivi spray aerosol con una capacità di oltre 20 litri.

“Con un raggio di volo di un tale UAV – fino a 300 km e equipaggiamento di contenitori con formulazioni biologiche – viene creata una vera minaccia dell’uso su larga scala di armi biologiche sul territorio della Russia”, ha osservato il ministero della Difesa russo.

Fonte: https://t.me/nonsiamoinvisibili

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Ra Habeck considera addirittura l’esproprio delle filiali tedesche di Gasprom e Rosneft

La guerra in Ucraina ha consentito al Ministero Federale dell’Economia di sviluppare piani impensabili solo poche settimane fa. Mercoledì, il ministro dell’Economia Robert Habeck (Verdi) ha annunciato la prima fase del piano di emergenza del gas sulla scia della preoccupazione per l’interruzione della fornitura di energia dalla Russia. Secondo le informazioni di Handelsblatt provenienti dai circoli governativi, i suoi alti funzionari stanno considerando misure significativamente più ampie. Si parla, ad esempio, di una possibile espropriazione e nazionalizzazione delle filiali tedesche delle società energetiche russe Gazprom e Rosneft.

Sullo sfondo di tali considerazioni vi sarebbe la preoccupazione per la sicurezza dell’approvvigionamento in Germania. Il governo federale vuole prevenire un massiccio deterioramento dell’approvvigionamento energetico in caso di difficoltà per aziende che sono di importanza sistemica per la Germania. (Fonte: Handelsblatt)

Solo i nostri amici tedeschi sono capaci di essere così autolesionisti e, allo stesso tempo, così fondamentalisti. La verità è che la Germania ha sbagliato tutto nel dopo Merkel. Non ha capito l’importanza di ergersi a mediatore nello scontro tra Washington e Mosca, se necessario anche ponendosi in conflitto con l’esplicito atlantismo di Bruxelles, incarnato da figure con la Vestager e la von der Leyen. La Germania non ha capito che sarebbe stata il paese che avrebbe sofferto maggiormente da una guerra in Ucraina e da un eventuale chiusura dei flussi energetici russi. Quando Scholz se ne è reso conto (si veda il suo ultimo viaggio a Mosca), ormai era tardi per rimediare. La Germania non ha capito che cedere sul Nordstream 2 avrebbe significato solo l’inizio di una resa incondizionata a Washington. Oggi, con le spalle al muro e di fronte allo spettro di una chiusura dei flussi di gas che metterebbe in ginocchio le sue industrie, il governo Scholz arriva a ipotizzare addirittura l’esproprio. Si cerca di rimediare a un errore con un errore ancora più marchiano, che avrebbe come unica, inevitabile conseguenza inasprire ulteriormente i già tesissismi rapporti con Mosca. Come disse qualcuno, “qualsiasi altro popolo combatte fino alla vittoria, loro combattono fino alla sconfitta”.

Fonte: https://www.handelsblatt.com/politik/deutschland/ukraine-krieg-energieversorgung-bedroht-habeck-spielt-rettung-russischer-tochterunternehmen-durch/28217476.html