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Valeva la pena tentare

Giocare a Dio non è più una metafora. Un uomo sta riscrivendo le regole della nostra esistenza, stravolta da macchine che apprendono, comprendono, promettono di migliorare la nostra vita ma al tempo stesso minacciano di annientarla. L’artefice di questo thriller dalle tinte distopiche si chiama Sam Altman. Ex guru delle startup e imprenditore con l’ossessione per l’apocalisse (e come sopravviverle), Altman ha guidato un gruppo di visionari in una missione quasi impossibile: creare un’intelligenza artificiale per il bene dell’umanità.

Valeva la pena tentare narra l’ascesa fulminea e turbolenta di Altman e OpenAI, l’azienda che ha co-fondato nel 2015 insieme a Elon Musk e un nucleo ristretto di ricercatori. All’epoca l’idea di un’AI capace di imitare la mente umana sembrava fantascienza. Ma in pochi anni quel sogno ha preso forma. Si chiama ChatGPT. Parla e crea come una persona vera. È utilizzata da centinaia di milioni di utenti. Ha stupito il mondo e cambiato tutto. Persino chi l’ha creata. L’ambizione di Sam Altman ha incontrato un successo inaspettato, fiumi di denaro e il timore globale di una tecnologia fuori controllo. Mentre OpenAI insegnava alle macchine a ragionare, e si trasformava in un potente colosso tech, all’interno dell’azienda si sono consumati drammi profondamente umani: battaglie di potere, tradimenti, addii dolorosi. Lo stesso Altman è caduto e risorto nell’arco di cinque giorni.

Pier Luigi Pisa giornalista di Repubblica, lavora con il Gruppo Editoriale GEDI da 25 anni. È autore delle collane tematiche “Capire l’Intelligenza Artificiale” e “L’Intelligenza Artificiale e lo studio” (edite da GEDI) e di numerose serie prodotte da Repubblica TV e dedicate alle menti visionarie del nostro tempo, tra cui Essere Elon MuskChi è Pavel Durov? e Scatti al futuro. Ha ideato e condotto podcast dedicati ai protagonisti dell’innovazione, come Non sapevo che (prodotto da OnePodcast). Coordina inoltre il Master “AI for Business” dell’Italian Tech Academy. In passato ha realizzato programmi per la televisione, collaborando per oltre dieci anni con Maurizio Costanzo, e lavorato come autore radiofonico per Radio Rai.

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