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Vaiolo delle scimmie, il 48,35% è vaccinato

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Dopo l’emergenza sanitaria da Covid-19 dobbiamo affrontarne un’altra quella del Vaiolo delle scimmie in inglese Monkeypox. Per fortuna gli italiani vaccinati contro il Vaiolo sono il 48,35% della popolazione, ovvero tutti i nati prima del 1974.

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Dopo l’emergenza sanitaria da Covid-19 dobbiamo affrontarne un’altra quella del Vaiolo delle scimmie in inglese Monkeypox. Per fortuna gli italiani vaccinati contro il Vaiolo sono il 48,35% della popolazione, ovvero tutti i nati prima del 1974. La campagna vaccinale contro il Vaiolo, infatti, è sospesa a metà degli anni Settanta e abolita nel 1981, la ragione? La completa eradicazione (eliminazione radicale) della malattia in seguito alla massiccia campagna vaccinale sviluppata dai Paesi del mondo in maniera coordinata. Il grafico a torta qui sopra mostra che quasi la metà degli italiani sia protetta contro il Vaiolo.

Oggi, mercoledì 25 maggio, in Italia il virus ha infettato in tutto sei persone. I pazienti positivi sono al momento cosi divisi: quattro a Roma, uno ad Arezzo e l’ultimo in Lombardia. L’Iss, con una nota pubblicata dopo i primi casi, ha informato la popolazione che le persone vaccinate contro il Vaiolo umano sono a minor rischio di contrarre il Vaiolo delle scimmie.

Vaiolo delle scimmie, ecco chi è il paziente zero

In Italia il paziente zero, la prima persona a cui è stata diagnostica l’infezione da Vaiolo delle scimmie, è un uomo ricoverato allo Spallanzani di Roma al ritorno dalle Canarie. Dopo il rientro dall’estero ha iniziato ad accusare i sintomi della malattia, febbre, forti dolori muscolari, stanchezza che precedono il tipico rash cutaneo del Vaiolo che si presenta con macchie di colore rosso acceso. I medici dello Spallanzani, già messi in allerta dai primi casi in Europa, hanno subito diagnosticato la malattia e messo il paziente in isolamento sicuri che si trattasse di Vaiolo delle scimmie. L’infezione è stata in seguito confermata dai test di laboratorio eseguiti tramite tamponi cutanei e nasofaringei. Il paziente zero, fanno sapere dalla divisione Malattie infettive dell’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma, è fuori pericolo.

Come si prende il Vaiolo delle scimmie?

L’infezione è causata da un virus della stessa famiglia del vaiolo ma meno aggressiva. È diffuso in particolare tra primati e piccoli roditori, prevalentemente in Africa. L’infezione si trasmette dall’animale all’uomo attraverso la saliva e altri fluidi dell’animale ma anche solo tramite il contatto diretto con l’animale. Si può trasmettere da uomo a uomo attraverso droplets, contatto con fluidi corporei o con le lesioni cutanee.

Rapporti omosessuali alle Canarie e Vaiolo delle scimmie

L’Iss e l’Ecdc (European centre for disease prevention and control) riportano che finora la maggior parte di casi accertati riguardano uomini maschi che nei giorni precedenti all’insorgere dei sintomi hanno avuto rapporti omosessuali. Per questo l’Istituto superiore di sanità ha istituito una task force composta da esperti di infezioni sessualmente trasmissibili. Inoltre al via l’allerta nazionale per le “reti sentinella” dei centri di monitoraggio delle malattie veneree al fine di monitorare continuamente la situazione.

Diffusione del vaiolo, chiuso un centro benessere a Madrid

I più grandi cluster di Vaiolo delle scimmie sono stati segnalati in Europa, in particolare in Spagna, spingendo alcuni esperti a ipotizzare che i focolai abbiano avuto origine in quel Paese. Funzionari spagnoli stanno indagando su due potenziali fonti: il Gay Pride tenutosi nelle Isole Canarie a partire dal 5 maggio che ha attirato circa 80mila persone e a una sauna a Madrid che al momento è temporaneamente chiusa ma, verso la quale, non è in corso nessun provvedimento legato a una possibile responsabilità circa il non aver rispettato le misure sanitarie.

I dati si riferiscono al: 2022

Fonte: Istituto Superiore di Sanità