La sperimentazione

Vaccini in pillole da Israele: meno effetti collaterali, si manda giù con un bicchier d’acqua (Video)

di |

Saranno più facili da somministrare, direttamente a casa e con un costo più contenuto. Azienda Israeliana annuncia la sperimentazione: molto più facile da trasportare e produrre, niente refrigeratori e soprattutto niente iniezione.

Superare le tante barriere che caratterizzano la somministrazione dei vaccini contro il Covid-19, cambiando il metodo di somministrazione: non più dosi refrigerate a temperature impossibili e fastidiose iniezioni, ma pillole da mandar giù con un bicchier d’acqua.

Una casa farmaceutica israeliana ha annunciato di aver sviluppato un vaccino da somministrare per via orale, pronto per i test clinici di fase I.

Sarebbe il primo caso al mondo di vaccino orale per il Coronavirus.

Il vaccino orale di Oravax Medical

Su tecnologie sviluppate dall’Hadassah-University Medical Center, la società israeliana Oramed Pharmaceuticals, in joint venture con l’americana Premas Biotech, ha dato vita all’azienda Oravax Medical che sta seguendo la sperimentazione del nuovo vaccino.

Dal punto di vista medico, si tratta di terapie a base di proteine e la Premas conta in questo modo di risolvere non solo il problema dell’antipatica iniezione, ma anche del trasporto e conservazione dei vaccini.

Non serve, infatti, né il freddo estremo, né altri sistemi di conservazione particolari, perché in pillola il vaccino sarebbe facile da produrre, trasportare, smistare e anche assumere.

Vaccini in pillole: facile da prendere, anche a casa

Soprattutto, ognuno potrà somministrarsi il vaccino in pillola a casa propria, da solo, con un semplice bicchier d’acqua.

In tal modo, secondo i ricercatori, l’impatto delle terapie sarebbe più significativo e rapido, senza il bisogno di tirare su nuove strutture per le vaccinazioni, o riassegnarne di vecchie.

Sperimentandolo da subito sugli animali, la joint venture israelo-americana ha osservato che il vaccino favorisce lo sviluppo degli anticorpi per le immunoglobine G (IgC) e A (IgA).

In particolare, queste ultime sono fondamentali per il raggiungimento dell’immunità di lungo termine.

Vaccini in pillole: ridotti effetti collaterali

La maggiore resistenza al virus sarebbe frutto di una scelta strategica: il nuovo vaccino non prenderebbe di mira solo la proteina spike, come Moderna e Pfizer, ma tre proteine strutturali del Coronavirus.

Il prodotto, infine, è costituito da una base di lievito, che lo rende molto più economico in fase di produzione, rispetto altri sul mercato, ma l’altra notizia davvero importante è che dovrebbe determinare molti meno effetti collaterali.

Oravax prevede di iniziare uno studio clinico durante il secondo trimestre del 2021, mentre le domande di sperimentazione saranno presentate a diversi Paesi, tra cui Stati Uniti e Israele, ovviamente, ma anche Unione europea, Messico e Paesi africani, dove questo tipo di vaccino in pillola troverebbe migliore distribuzione e costi più accessibili.