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Vacanze di Pasqua, 25 aprile e primo maggio, il diritto a disconnettersi da email e chat di lavoro

“Staccare la spina” per molti lavoratori oggi è quasi impossibile, perché le email e le chat di datori di lavoro e colleghi giungono anche fuori dall’orario di lavoro. Anche la sera e nei weekend. La soluzione è il diritto alla disconnessione, diventato legge in Francia da due anni, ormai. La norma obbliga le aziende con più di 50 dipendenti a negoziare con i lavoratori il diritto a non rispondere a mail e telefonate al di fuori degli orari di lavoro. 

“Il diritto a disconnettersi” introdotto nella normativa francese

Il lavoratore ha il diritto di staccare la spina e le aziende devono regolare l’uso di comunicazioni digitali per far godere in pace al lavoratore sia i momenti di riposo sia la sua vita personale e familiare”, recità così il diritto a disconnettersi introdotto in Francia. 

Anche in Germania riconosciuto da molte grandi aziende

In Germania l’apripista è stata una compagnia telefonica, il cui capo del personale ha ammesso di essere stato tra quelli “che mandavano mail a orari assurdi”. Ora nel Paese tedesco sono ormai numerose le grandi aziende che hanno messo un freno a email e chat fuori dall’orario di lavoro. 

E in Italia?

A livello normativo non c’è nulla di concreto, ma è realtà in alcune e assicurazioni e nel nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) che coinvolge circa 300mila bancari. I sindacati del settore spiegano che l’introduzione di smartphone e portatili aziendali ha dilatato a dismisura l’orario di lavoro, togliendo i confini alla giornata lavorativa. È ora di regolamentare il diritto alla disconnessione e inserire regole più precise. Essere tartassati con continue notifiche anche fuori dall’orario di lavoro sta diventando insostenibile, anche perché il più delle volte non si tratta neanche di emergenze. 

“Essere always on non è indice di produttività”

Lo scrupolo e il senso del dovere portano molti di noi lavoratori a rispondere ai messaggi di lavoro anche la sera tardi o nei week-end. Ma questa abitudine può diventare una “droga”, che tende ad azzerare gli spazi di effettivo riposo. Difficile staccare quando di fatto si è sempre raggiungibili. Ma occorre tener presente che essere always on non è indice di produttività. A sostenerlo è l’Università dell’Insubria che ha stabilito un regolamento al di là dello smart working, dove “l’’uso delle tecnologie deve essere calibrato e permettere al cervello di riposare. Staccare serve per avere una maggiore efficienza lavorativa, eliminando l’errata convinzione che la connessione no-stop sia indice di produttività”. Si tratta, sostanzialmente, dell’applicazione del principio della non reperibilità extra lavorativa. Infatti, dalle 20.00 alle 7.00 del giorno seguente e in tutti i fine settimana e festivi chi dell’Ateneo riceve mail, telefonate e altro ha il diritto di non rispondere e di concentrarsi sulla vita personale.

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