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Usa-Ue, aveva ragione Trump. Niente ‘fair share’ né ‘web tax’ nell’accordo finale sui dazi

Alla fine aveva ragione Trump, niente ‘fair share’ né ‘web tax’. E’ questo l’esito finale dei negoziati fra Usa e Ue sui dazi, iniziati a fine luglio e ufficializzati con un comunicato congiunto appena pubblicato che mette definitivamente la parola fine all’ipotesi di fair share per l’uso delle reti Tlc da parte delle Big Tech americane.

Fine di un giallo 

Si chiude così il giallo che si era aperto all’indomani del primo incontro fra Donald Trump e Ursula von der Leyen del 29 luglio scorso per discutere di dazi, che avevano dato notizie discordanti in materia di policy digitale. Da un lato, Trump nel comunicato ufficiale della Casa Bianca aveva messo nero su bianco il fatto che la Commissione Ue si era impegnata a mettere la pietra tombale sul fair share, mentre al contrario von der Leyen era rimasta più sul vago per non ammettere la resa di Bruxelles su un tema molto sentito da parte delle telco europee. Quello del finanziamento delle nuove reti ultrabroadband. 

Aveva ragione Trump

Le grandi piattaforme globali online, fra cui Amazon, Microsoft e Google, non dovranno accollarsi alcuna tassa per l’uso delle reti digitali, dopo che la Commissione Ue ha reso noto di aver concordato con gli Usa sul fatto che un’imposta del genere non è affatto prevista (vedi il comunicato ufficiale della Casa Bianca al punto 17 e lo stesso comunicato della Commissione Ue).

Ma il Digital Markets Act e Digital Services Act non si toccano

L’impegno sottoscritto fra le due parti per affrontare il tema delle barriere “non tariffarie” non implica tuttavia che la Ue intenda modificare la sua regolazione digitale, compreso il Digital Markets Act e il Digital Services Act, ha detto il Commissario al Commercio Maroš Šefčovič, aggiungendo che l’UE manterrà la sua “autonomia normativa”.

In altre parole, la Ue mantiene il punto sul DSA e sul DMA su cui non ha alcuna intenzione di arretrare.

Di fatto, il comunicato congiunto appena pubblicato da Usa e Ue conferma quanto dichiarato a fine luglio da Trump dopo il summit con von der Leyen. Le due parti hanno concordato che l’UE non imporrà alcuna tariffa alle aziende tecnologiche per l’utilizzo delle reti di telecomunicazioni.

Sefcovic, regole digitali Ue rimaste fuori dal negoziato dazi

Su Digital Market Act e Digital Service Act “abbiamo tenuto queste questioni fuori dai negoziati commerciali, concentrandoci su ciò che era chiaramente la priorità, e quindi non troverete alcun riferimento ad esse nella dichiarazione congiunta”. “Ci saranno molte questioni che saranno discusse, ma per essere molto chiari: l’autonomia normativa è assolutamente importante” e “questa è stata la nostra posizione dall’inizio alla fine di questa dichiarazione congiunta”. Lo ha detto il commissario Ue al commercio Maros Sefcovic in conferenza stampa. 

Non ancora giuridicamente vincolante

C’è da dire che la dichiarazione congiunta appena pubblicata non è ancora giuridicamente vincolante, poiché entrambe le amministrazioni devono convertire le proposte in testi giuridici. Dal lato dell’UE, ciò significa che la Commissione deve negoziare con le altre istituzioni dell’UE, il Parlamento e il Consiglio.

“È impossibile parlare di un accordo equo”, ha detto Bernd Lange, presidente della commissione per il commercio del Parlamento.

Inoltre, i colloqui commerciali UE-USA stanno ancora proseguendo nei dettagli, come ha ribadito il responsabile per il commercio dell’UE.

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