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‘UNC, 60 anni di battaglie per i consumatori’. Intervista al Segretario generale Massimiliano Dona

L’Unione Nazionale Consumatori compie sessanta anni e per l’occasione lancia un workshop che si pone come obiettivo di intercettare le nuove tendenze di consumo, illustrare le relazioni con i moderni consumatori e approfondire alcuni aspetti nodali, come gli acquisti fatti a nostra insaputa, specie online.

Il 13 ottobre a Roma (Palazzo Santa Chiara 14) si discuterà di questo e molto altro al workshop ‘Consumo Futuro: retail, engagement, customer care’, organizzato in collaborazione con l’Istituto di ricerca, consulenza e formazione, Future Concept Lab. Ne abbiamo parlato con Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori.

Key4biz. Un nuovo appuntamento nel mondo dei consumi?

 

Massimiliano Dona. Ebbene sì, quest’anno proprio non potevano farne a meno perché festeggiamo una ricorrenza importante: il sessantesimo compleanno dell’Unione Nazionale Consumatori! Prendendo spunto da questo anniversario abbiamo lanciato un workshop per discutere di futuro, un modo per invitare imprese, istituzioni e opinion leaders ad approfondire gli scenari di questa epoca di cambiamento! L’evento si chiama appunto “Consumo Futuro: retail, engagement, customer care” perché focalizzeremo questi tre snodi della relazione di consumo: la vendita, la fidelizzazione, l’assistenza post-vendita. Temi sui quali ogni impresa deve investire se vuole crescere!

Key4biz. E di cosa si tratta esattamente, che format avete scelto?

 

Massimiliano Dona. Abbiamo provato ad essere innovativi, inaugurando una esperienza di vera e propria alta formazione in collaborazione con il Future Concept Lab diretto dal sociologo Francesco Morace. L’appuntamento è a Roma (Palazzo Santa Chiara) per il 13 ottobre 2015: un workshop a porte chiuse, anzi per una volta con un fee di accesso perché si tratta di una giornata di altissimo contenuto durante la quale sarà fornito abbondante materiale didattico e, in conclusione, un attestato di partecipazione (per saperne di più si può visitare il sito dedicato www.consumofuturo.it/)

Key4biz. Può anticiparci qualcosa sui contenuti formativi?

 

Massimiliano Dona. Francesco Morace e il suo gruppo sono abilissimi nel raccontare le dinamiche secondo cui le aziende si relazionano con i nuovi consumatori e lo fanno con taglio pratico attraverso l’analisi delle case-history più attuali (a livello locale e internazionale). Aggiungo che il workshop è indirizzato a figure professionali nel settore del marketing, della comunicazione, customer care, risorse umane, etc.

Key4biz. In conclusione, vorrei chiederle: i compleanni sono l’occasione per un bilancio. Come è cambiato il livello di protezione dei consumatori italiani in sessant’anni?

 

Massimiliano Dona. Quando la nostra Unione Nazionale Consumatori è nata, nel 1955, dilagavano sofistificazioni e frodi nel campo alimentare, favorite da una legislazione tra le più arretrate; i prezzi erano praticati ad arbitrio di produttori e venditori, senza alcuna relazione con i costi; le lacune normative riguardavano ogni settore della produzione e della distribuzione, per non parlare dei servizi di interesse collettivo, gestiti in regime di monopolio e senza alcun riguardo per gli utenti.  Il ruolo della nostra associazione era principalmente di sostenere l’affermazione dei diritti dei cittadini (ancor prima di tutelarli) e dobbiamo ammettere che oggi esistono norme e regole di protezione anche grazie a molte delle battaglie che la nostra organizzazione ha portato avanti con coraggio e lungimiranza in anni nei quali i consumatori non sapevano neppure di esserlo.

Key4biz. E oggi cosa accade ai consumatori?

 

Massimiliano Dona. Oggi stiamo vivendo una fase di grandi cambiamenti, sia dal punto di vista delle imprese che per sopravvivere alla crisi stanno cambiando pelle, che per i consumatori, le cui esistenze digitalizzate evolvono rapidamente, ma non sempre con l’adeguato livello di consapevolezza. Prendiamo la sharing economy che noi dell’Unione Nazionale Consumatori abbiamo sostenuto fin dagli albori: non si acquista più un prodotto, ma si gode di un servizio. Cambiano anche i diritti dell’utenza, ma direi che questa è una fortuna anche per noi: abbiamo nuove sfide con cui confrontarci, forti di una esperienza di sessant’anni. Bello no?

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