Un pizzico partenopeo nella missione balinese della “Tesla dei mari” Surya Namaskar

di Roberto Capocelli |

Un incrocio tra passato e futuro, tradizione e innovazione. Un’avventura con un pizzico di italianità partenopea. Si chiama “Surya Namaskar” la prima barca a motore solare ad emissioni zero ottenuta dalla conversione un tradizionale Jukung, detto “sampan” in balinese. Una “Tesla dei mari” creata a Bali tra le mangrovie di Benoa Bay, luogo-simbolo della lotta degli abitanti balinesi per mantenere incontaminata la loro isola minacciata dai mega-progetti.

L’equipaggio è composto da un mix di pescatori balinesi e internazionali, tra cui l’italianissima Emanuela Alongi, napoletana che, dopo una carriera nei diritti umani, ha abbracciato la causa dell’economia eco-sostenibile.
“La nostra missione con la Surya Namaskar ha come obiettivo quello di promuovere le energie rinnovabili, inspirando anche un diverso modo di fare impresa ed economia: penso agli eco-resort, ai centri di immersione, a tour operator capaci di inventare business model fondati sull’utilizzo delle tecnologie pulite che preservano l’ ambiente marino”, dice Alongi che spiega come il progetto di cui fa parte voglia anche spingere il governo indonesiano a riflettere sul futuro del trasporto marittimo in una paese morfologicamente legato ad un vasto arcipelago.

Dopo aver navigato centinaia di miglia a Sud di Bali per le prove, l’imbarcazione ha completato con successo il periplo dell’isola in 7 giorni affrontando tutti i tipi di condizioni meteorologiche; dalla navigazione notturna, al cielo nuvoloso fino a mare mosso con onde di 6 metri e oltre 20 nodi di vento a prua. Dure prove superate con successo dalla Surya Namaskar e dal suo equipaggio che dorme sia a bordo che accampato sulla spiaggia.
“È stata una vera avventura”, racconta Alongi, “Surya si è dimostrata incredibilmente affidabile provando che la tecnologia ecocompatibile è ormai pronta per il mercato di massa”.

Dopo aver circumnavigato Bali, l’imbarcazione si dirigerà ad est verso Lombok e Sumbawa, grazie alla propulsione offerta dalle celle fotovoltaiche; l’equipaggio porta con se tutto l’occorrente per produrre pannelli solari. L’obiettivo è quello di incontrare le comunità locali che hanno un accesso limitato alla rete elettrica ed aiutarli insegnando loro come fabbricare i propri pannelli solari ed essere in grado di produrre elettricità per le proprie necessita quotidiane, senza ricorrere a generatori rumorosi e inquinanti. Una missione filantropica visto che l’equipaggio della Surya dona il materiale e gli strumenti lungo il cammino, usando la nostra barca solare come icona della sostenibilità.