Emissioni

Ue, transizione a due marce. Via libera all’accordo per il Net Zero navale, ma meno vincoli per le auto

di |

Stretta sul comparto navale, sconti all'automotive. L'Europa appare divisa sul clima, come dimostra la contraddizione tra l'accordo storico per azzerare le emissioni marittime e la proposta che alleggerisce i vincoli per le auto.

L’Europa sembra procedere a velocità diverse sulla transizione ecologica nel settore dei trasporti. Se da un lato,infatti, la Commissione europea plaude all’accordo siglato in sede IMO (Organizzazione Marittima Internazionale) per la progressiva riduzione delle emissioni nel trasporto navale, dall’altro, il Parlamento, con 458 voti a favore, approva una modifica che allenta i vincoli sulle emissioni di CO₂ per i costruttori di auto, segnando una vittoria per la lobby dell’automotive.

Nuova misura globale sui carburanti marittimi

Nel dettaglio, la nuova misura adottata (formalmente dal prossimo ottobre) dall’IMO, in linea con la Strategia 2023, introduce standard globali sulla qualità dei carburanti marini, valutando l’impatto ambientale sull’intero ciclo di vita delle emissioni. Sarà inoltre istituito un sistema di certificazione unificato, indipendente dal luogo di produzione o utilizzo del carburante, con l’obiettivo di favorire investimenti sostenibili e ridurre le emissioni globali della filiera.

Un’intesa storica nella lotta al cambiamento climatico”, la definisce la Commissione UE, che auspica un progressivo rafforzamento delle misure per allinearsi pienamente agli obiettivi dell’Accordo di Parigi.

Meccanismo di prezzo sulle emissioni

La misura prevede, inoltre, l’introduzione del primo meccanismo globale di prezzo per le emissioni, che, insieme alle agevolazioni finanziarie, incoraggerà le compagnie di navigazione a utilizzare fin da subito combustibili e tecnologie più pulite.
Ad esempio, le imprese saranno incentivate a investire in carburanti marini a emissioni zero o quasi zero, come metanolo rinnovabile e ammoniaca

Il prezzo iniziale sarà di 100 dollari USA per tonnellata di CO₂, e si applicherà a una quota delle emissioni del trasporto marittimo internazionale a partire dal 2028.
Questo sistema dovrebbe generare entrate stimate tra 11 e 13 miliardi di dollari l’anno, destinate a finanziare lo sviluppo e la diffusione di carburanti puliti. 

Lobby dell’automotive vs lobby navale

Ben diverso l’orientamento dell’Unione per il comparto auto. Sembra proprio che, per il trasporto su ruota, la transizione energetica continuerà a trovare ostacoli. In base alla nuova proposta, che si inserisce nel dialogo strategico sul futuro dell’industria automobilistica lanciato dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen il 30 gennaio 2025, le soglie sulle emissioni restano in vigore, ma vengono calcolate su base triennale invece che annuale. Un compromesso che rende i controlli meno stringenti e consente alle aziende di compensare gli sforamenti annuali con prestazioni migliori in altri anni. Un approccio decisamente meno rigoroso quindi. Per velocizzare l’iter del progetto di legge, il Parlamento ha avviato la procedura d’urgenza. Ora si attende solo l’approvazione formale del Consiglio UE, che ha già dato il via libera il 7 maggio.

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz